Attività a tutto campo della Prefettura: già 3 interdittive antimafia nel 2020, reati in calo, in prima linea nella gestione emergenza Covid

MANTOVA – Tre interdittive antimafia nei soli primi quattro mesi dell’anno. Sono quelle disposte dal Prefetto di Mantova Carolina Bellantoni nei confronti di altrettante imprese del territorio sospettate di infiltrazioni mafiose. Un numero importante in linea tra l’altro con quelli degli interventi antimafia disposti lo scorso anno dalla Prefettura per impedire che la criminalità organizzata penetri all’interno dell’economia legale.
3562 invece le liberatorie per quanto riguarda le comunicazioni antimafia e 1860 le informazioni, a seconda dell’importo del contratto di riferimento. 370 le iscrizioni di aziende nella white list.
Sono i dati che emergono dal lungo dossier sull’attività della Prefettura di Mantova diffuso oggi in vista della Festa della Repubblica che si celebrerà martedì 2 giugno.
Un rapporto quello dell’Ente di via Principe Amedeo che descrive nel dettaglio tutti i settori e le molteplici attività svolte.
Il periodo di riferimento sono i primi quattro mesi del 2020 raffrontati con lo stesso periodo del 2019.
Il trend relativo all’andamento dei reati è in diminuzione del 21,1%. In particolare, dal confronto si evidenzia un ulteriore andamento decrescente dei fenomeni criminosi per i delitti di tipo predatorio (-24,92%) fatta eccezione per le rapine in strada che vedono un sensibile incremento passando da 6 a 23, nonostante due mesi di lockdown.
Il quadro che emerge vede in ogni caso un numero di reati più contenuto rispetto ad altre realtà territoriali: ciò è sostanzialmente dovuto all’effetto dei capillari dispositivi di controllo organizzati dalle Forze di Polizia, in concorso con le Polizie Locali, a seguito delle decisioni assunte in sede di coordinamento interforze e di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il trend in decremento è stato più tangibile proprio nei mesi interessati dal lockdown, nel corso dei quali, anche a seguito dei controlli per garantire il rispetto delle misure di contenimento disposte in occasione dell’emergenza sanitaria, si è ancor di più ridotto il numero dei reati predatori, soprattutto i furti, in linea con l’analogo andamento rilevato a livello nazionale.

FOCUS SU REATI PREDATORI – TREND 2020

(CONFRONTO TRA I PRIMI QUADRIMESTRI 2019/2020)

Nel corso dell’intero 2019 come nella prima parte del 2020 grande attenzione è stata riservata al contrasto del lavoro nero e del caporalato, soprattutto nel comparto agricolo e edilizio.  A tal proposito sono state adottate anche nuove modalità di coordinamento della Task Force da anni impegnata a contrastare questi fenomeni.

Da registrare poi numeri importanti dell‘attività di coordinamento svolta dalla Prefettura per quanto riguarda i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica e le riunioni tecniche di coordinamento. Tra 2019 e 2020 in tutto sono state 47 di cui 9 dedicate all’emergenza Covid. Importante anche l’attività svolta sul fronte della Protezione Civile.

Per quanto riguarda la circolazione stradale, sono state 846 le patenti sospese di cui 195 per incidenti con feriti o morti. 746 quelle ritirate per guida in stato di ebbrezza, 44 per guida sotto l’effetto di droghe (periodo 1°giugno 2019-15 maggio 2020).
Calano gli incidenti stradali: 1082 contro i 1125 del’anno precedente. Diminuiti anche i sinistri mortali: 28 contro 31.

Già a partire dall’adozione dell’Ordinanza a firma del Ministro della Salute d’intesa con il Presidente della Regione Lombardia del 23.2.2020, che interessava il solo territorio lombardo a seguito dell’insorgenza di alcuni focolai riconducibili alla nota infezione epidemica, sono state impartite in Provincia le prime disposizioni e sono state effettuate le prime riunioni di coordinamento per dare attuazione alle prescrizioni indicate dal provvedimenti di governo.
In data 4.3.2020,  in attuazione delle indicazioni operative diramate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, il Prefetto ha decretato la costituzione del Centro di Coordinamento Soccorsi – C.C.S. presso la Prefettura, con il compito di implementare e dare impulso alle attività di prevenzione e contenimento della diffusione del nuovo “Coronavirus” (2019-nCoV) che sta riguardando anche la provincia di Mantova, coordinando le iniziative degli Enti e delle Strutture operative presenti sul territorio.

Nella gestione emergenziale senza precedenti, la Prefettura ha assicurato, per il tramite dell’UNITÀ DI CRISI interna appositamente costituita, il monitoraggio quotidiano sull’andamento epidemiologico nella provincia, promuovendo le azioni di supporto necessarie a garantire l’efficace gestione delle misure adottate sul piano socio-sanitario e permettere il pieno funzionamento dei servizi alla cittadinanza in tutte le varie fasi di contenimento decretate dal Governo.

Con l’adozione dei DPCM 8.3.2020, DPCM 9.3.2020, DPCM 11.3.2020 e DPCM 22.3.2020, con cui sono state estese all’intero territorio nazionale, le misure già adottate per alcune aree del Paese ed è stata attribuita ai Prefetti la vigilanza sull’attuazione delle misure di contenimento, con sospensione delle attività produttive e commerciali non espressamente autorizzate dai citati provvedimenti, è proseguita l’intensa azione di impulso, verifica e coordinamento della Prefettura che si è sviluppata, essenzialmente, lungo le seguenti tre direttrici.

1. MONITORAGGIO E CONTROLLO GENERALE SULLE MISURE DI CONTENIMENTO DA PARTE DELLE FORZE DI POLIZIA STATALI E LOCALI

Si riportano gli esiti delle attività di vigilanza disposte dal Prefetto e stabilita in sede di coordinamento, effettuata dalle Forze di Polizia con il concorso delle Polizie Locali sul rispetto delle misure di contenimento previste a livello nazionale e regionale, sino alla data del 4 maggio 2020, data di primo allentamento delle restrizioni (per effetto del DPCM 26.4.2020):

2. CONTROLLO SULLE ATTIVITÀ COMMERCIALI E PRODUTTIVE

A far data dalla sospensione disposta per effetto delle misure di contenimento previste ai sensi del DPCM 22.3.2020 e del successivo DPCM 13.4.2020, si riportano gli esiti dell’attività istruttoria espletata dalla Prefettura per consentire l’attività delle aziende poste in filiera con quelle che erogavano servizi essenziali e sospendere invece quelle, che non autorizzate, continuavano a proseguire l’attività.