A Palazzo d’Arco per conoscere e degustare il vero sugolo mantovano

MANTOVA – Il sugolo, “sügol” in dialetto mantovano, è una vera e propria leccornia che profuma d’autunno e sprigiona al suo assaggio ricordi di famiglia e di tradizioni contadine. Un budino dal color viola scuro, intenso e ricco nel gusto, preparato con il mosto d’uva dopo la pigiatura nella vigna. E proprio al sugolo sarà dedicato l’incontro in programma a Palazzo d’Arco domenica 29 settembre alle ore 16.

Fino a qualche decennio fa in ogni casa ci si procacciava il mosto nel periodo della vendemmia, ora solo pochi eletti hanno la fortuna di disporre del succo d’uva prodotto nella propria vigna o in quella di un amico e di godere nella preparazione di questo antico budino; l’industria della trasformazione alimentare diffondendo il proprio prodotto conserviero ha contribuito al venir meno di tradizioni gastronomiche ricche di affetti famigliari.
Pochi sanno però che il sugolo prima ancora di essere un ghiotto dolce era una preparazione medica con speciali virtù, insomma un vero e proprio toccasana.

E non è finita qui, la ricetta antica del sugolo mantovano si ritrova tra le mura di Palazzo d’Arco, ben protetta nell’archivio storico di famiglia! E’ una pittoresca lettera che il medico Felice Ottoni ha scritto al conte Giuseppe Maria Chieppio il 26 settembre del 1691: “Io giurerei che nient’altro era il nettare degli dei che un licor tale; licor se non divino, almeno di mosto, che è finalmente vino in potentia. Egli è lo elisir della vita. Egli nella farina rappresenta la madre Eva, nel mosto il padre Adamo, principii ambedue di tutti i viventi, come pane e vino sono i principali tra tutti i nodrimenti”.
Il testo con sfumature piuttosto colorite prosegue nella descrizione dei particolari pregi di questa preparazione.

Il programma dell’incontro a Palazzo d’Arco è così scandito: si inizia con la passeggiata nelle sale della mostra, dedicata ad Annibale Chieppio e alle sue “Cose rare e preziose”, per vedere la ricetta e il famoso libro “L’arte del ben cucinare” del cuoco ducale Bartolomeo Stefani che conserva molte ricette mantovane.

A seguire Alberto Grandi, storico dell’alimentazione e professore all’Università di Parma, nonché autore del podcast di successo “Doi, Denominazione di origine inventata” narrerà l’origine del sugolo e la sua storia. Infine Daniela Bellintani e Fernando Aldighieri, custodi delle tradizioni e amici del museo, in un momento conviviale condivideranno con il pubblico saperi, storie gustose e la ricetta del Sugolo mantovano. Dulcis in fundo la degustazione del Sugolo.

Per partecipare occorre prenotare al numero 0376322242 o biglietteria@museodarcomantova.it; è possibile acquistare i biglietti direttamente sul sito web accedendo dal pulsante giallo PRENOTA. Il costo dell’evento compresa la degustazione del sugolo è di 15 euro a persona.