Omicidio Viadana, il 17enne e l’impulso di uccidere. Maria tramortita con i pesi prima del soffocamento

VIADANA – Sarà effettuata probabilmente martedì l’autopsia sul corpo di Maria Campai, la 42enne uccisa a Viadana. Lunedì ci sarà la convalida del fermo del presunto omicida, il 17enne viadanese di origini albanesi che si trova rinchiuso presso il carcere minorile “Beccaria” di Milano; nello stesso giorno arriverà il conferimento dell’incarico al medico legale che dovrà svolgere l’esame autoptico (sarà Antonello Cirnelli). E’ ragionevole pensare che avverrà nella giornata successiva. Forse prima dell’autopsia verrà effettuata una tac sul corpo di Maria.

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Ancora da ricostruire la sequenza del delitto: sul corpo della vittima i segni di uno strangolamento, ma i carabinieri avrebbero sequestrato anche diversi oggetti, rinvenuti nel garage dove si presume sia avvenuto il delitto e dove sarebbero state trovate tracce di sangue. Un’operazione che permetterà al medico legale di verificare se determinate lesioni e traumi sul corpo della donna possono essere compatibili con percosse con l’ausilio di oggetti. Tra le ipotesi quella che l’assassino abbia usato dei pesi da palestra per tramortire la vittima prima di finirla con uno strangolamento a mani nude. Subito dopo il cadavere sarebbe stato trasportato nel giardino della villetta disabitata, dove poi è stato rinvenuto.

Non ci sarebbe, secondo le prime ricostruzioni, una seconda persona coinvolta, come invece ipotizzava il padre del giovane. Sul movente e sull’eventuale premeditazione, molto dirà una perizia più approfondita sullo smartphone del minorenne, che deve essere ancora effettuata. Sui motori di ricerca il presunto assassino avrebbe cercato “come uccidere” e altre ricerche sul sesso estremo, indizi gravi che porterebbero a pensare una pianificazione del delitto. Proprio per questo il giovane è accusato di omicidio premeditato, oltre ovviamente all’occultamento del cadavere di Maria. Su un profilo social del giovane, a quanto sembra, ci sarebbero stati dei post di apprezzamento per Filippo Turetta, assassino di Giulia Cecchettin.

Il 17enne, dopo l’omicidio era tornato regolarmente sui banchi dell’istituto tecnico che frequentava: tutto l’hanno descritto come una persona gentilissima e che salutava tutti, uno come tanti. Nei prossimi giorni, saranno comunque sentite le persone vicine a lui e si indagherà, anche per capire se nell’ambiente scolastico il giovane aveva dato già segnali d’allarme.