La Cattedra Unesco del Politecnico cresce: 96 gli iscritti da 26 Paesi del mondo

MANTOVA – Il cambiamento climatico, la ricostruzione post-bellica, il ruolo del patrimonio culturale per lo sviluppo, con particolare riferimento al continente africano: sono i tre temi dai quali si svilupperanno i nuovi percorsi di didattica innovativa promossi dalla Cattedra Unesco in “Architectural Preservation and Planning in Heritage Cities”, istituita nel 2012 presso il Mantova Campus – Politecnico di Milano e fresca di un ulteriore rinnovo quadriennale.

Il programma presentato a Unesco per il periodo 2024/2028, approvato nel mese di luglio, ha l’obiettivo di potenziare il ruolo della Cattedra come centro di ricerca, educazione e disseminazione e come attivatore della relazione tra sito Unesco e Polo universitario. La Cattedra dentro l’università lavora valorizzando una ricca rete di relazioni nazionale e internazionali, chiamate a collaborare a ricerche di dottorato, ma anche a qualificare la didattica istituzionale, con lezioni mirate e con l’offerta di tirocini e scambi.

Questa mattina si è tenuto il cosiddetto “Kick off meeting” che, prendendo in prestito una metafora calcistica, dà il calcio d’inizio alla nuova stagione culturale sotto l’egida dell’Unesco Chair. “Presentiamo il programma di lavoro della Cattedra Unesco che ha sede nel polo territoriale del Politecnico – spiega il prorettore Davide Del Curto – e sono molto contento di presentare anche il nuovo chairholder, il professor Stefano Della Torre, personalità riconosciuta a livello nazionale e internazionale sui temi del restauro e della conservazione del patrimonio, e che ci darà una grande mano nello sviluppare questo programma”.

“I temi sono incentrati sulla tutela e la pianificazione – afferma Stefano Della Torre – il progetto comprende l’identificazione di una rete di partner internazionali con cui svilupperemo le tematiche della ricostruzione post-bellica, in particolare dei centri storici ma in un contesto di pianificazione, il cambiamento climatico e l’Africa, che è una priorità Unesco ma è anche una condizione post-coloniale, in cui il ruolo del patrimonio culturale è particolarmente problematico e interessante”.

Questi temi saranno oggetto anche delle prossime edizioni di MantovArchitettura, che conterranno una settimana intensiva, organizzata dalla Cattedra, sull’applicazione degli  stessi temi al patrimonio culturale. “Evidenziare la specificità del nostro lavoro attorno alle parole-chiave “heritage”, “preservation” e “planning” (patrimonio culturale, tutela e programmazione) consentirà di potenziare l’apporto che la presenza della Cattedra Unesco potrà dare all’università e alla città”, prosegue il prof. Della Torre. Oltre alla settimana intensiva annuale, la Cattedra ha in programmazione una serie di altri momenti pubblici, alcuni dei quali con regolare cadenza, per presentare l’avanzamento delle ricerche e dare voce al dibattito, con l’obiettivo di essere un fattore propositivo per la gestione del sito Unesco di Mantova e Sabbioneta, mettendo al servizio della città e delle sue istituzioni l’ampia rete di relazioni su cui la Cattedra si fonda.

“Per noi la Cattedra è una realtà importante – commenta il sindaco Mattia Palazzi – non solo perché siamo sito Unesco come Mantova e Sabbioneta, ma perché questa iniziativa che nacque da Federico Bucci, che ricordiamo perché ha fatto tanto per il Polo di Mantova e il Politecnico, sta crescendo. L’anno scorso erano 78 gli studenti della Cattedra Unesco, quest’anno sono 96 di 26 nazionalità diverse. E’ il mondo che studia a Mantova il valore della conservazione e della valorizzazione del patrimonio Unesco e questo è un fatto importantissimo per la nostra città e il nostro territorio. A Mantova questi ragazzi che vengono da così tanti Paesi imparano, vivono nella bellezza della nostra città e ci portano anche il loro punto di vista”.