Sanità: liste d’attesa infinite. In Lombardia da migliorare i tempi d’attesa in Pronto Soccorso

La cura contro le liste d’attesa non decolla e i tempi per prenotare un esame o una visita si allungano. E’ il quadro che emerge dal terzo Rapporto civico sulla salute, presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva al ministero della Salute, con i dati relativi a 24.043 segnalazioni dei cittadini nel 2023 (in crescita di 9.971 rispetto all’anno precedente).

Tra i tempi d’attesa indicati dai cittadini spiccano “468 giorni per una prima visita oculistica in classe P (programmabile, da eseguire entro 120 giorni); 480 per una visita di controllo oncologica in classe non determinata; 300 giorni per una visita oculistica di controllo in classe B (breve da erogare entro 10 giorni); 526 giorni per un ecodoppler tronchi sovraaortici in classe P (programmabile, da erogare entro 120 giorni); 437 giorni per un intervento di protesi d’anca in classe D (entro 12 mesi), 159 giorni per un intervento per tumore alla prostata in classe B (entro 30 giorni)”.

I DATI DELLA LOMBARDIA: DA MIGLIORARE LE ATTESE NEI PRONTO SOCCORSO

Il 7% circa dei lombardi rinuncia alle prestazioni sanitarie di cui ha comunque necessità. Un dato che resta comunque tra i meno negativi in Italia, ma che deve far riflettere visto che nelle ultime tre rilevazioni si segnala in crescita. Oltre la mediana nazionale invece le attese al pronto soccorso: in Lombardia si attende in media 113 minuti per un codice bianco (mediana nazionale 111) e 168 per un codice verde (contro una mediana nazionale di 147). Sempre per quanto concerne i pronto soccorso la Lombardia è anche la regione, assieme al Veneto che li ha meglio distribuiti. Solo il 2,4% dei lombardi non ha a meno di 30 minuti di distanza un PS.

Aumentano le prescrizioni in Lombardia, ma diminuiscono (seppur, in percentuale, molto meno che nel resto d’Italia, dove toccano un -8), del 2% quelle erogate. Le prime visite aumentano in generale in tutta Italia (in Lombardia del 26%), ma quelle erogate non tengono il passo: in Italia diminuiscono del 10% la Lombardia comunque si distingue tra le regioni italiane con un aumento del 2% di queste ultime. Tempi d’attesa in calo, invece, nella nostra Regione (prima tra quelle italiane nel trend quinquennale di questa particolare classifica) per quanto riguarda i ricoveri dell’area oncologica col 12.2% (buone performance sulla tempestività delle cure per quanto riguarda, ad esempio, il tumore alla prostata), sostanzialmente invariati invece quelli riguardanti l’area cardiovascolare. Buoni risultati per la Lombardia anche per le attese telefoniche ai Cup: la nostra regione è ai vertici con un’attesa media di 3 minuti.

Le strutture ospedaliere lombarde rimangono tra le più attrattive anche per quanto riguarda la mobilità sanitaria, confermandosi la regione preferita da coloro che vengono a curarsi da altre regioni, anche se il trend più recente vede in forte recupero l’Emilia Romagna. La regione Lombardia, inoltre, riduce moderatamente il valore di saldo per effetto di maggiore fuga, ma migliora notevolmente il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi chirurgici oncologici e muscolo-scheletrici per i propri residenti. Per quanto riguarda dati i sulla mobilità della specialistica ambulatoriale anche in questo la Lombardia si conferma tra le regioni più attrattive. Sempre per quanto riguarda la mobilità Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana e PA di Trento hanno un punteggio dell’ISDI superiore a 1 e dunque sono regioni in grado di soddisfare la domanda interna di cure, ma anche di attrarre pazienti da altre regioni. La nostra regione è anche ai vertici per la spesa farmaceutica convenzionata (1,4 miliardi).