BARBASSOLO (RONCOFERRARO) – Un filo rosso che unisce Barbassolo e la Lunigiana, affondando le radici nella storia pre-romana, quando gli antichi Liguri si spingevano stagionalmente fino alla Pianura Padana per la transumanza. Una testimonianza di questi contatti e scambi potrebbe essere contenuta nella statua-stele di marmo, murata all’esterno nel campanile della pieve romanica di Barbassolo, un’opera che assomiglia molto a quelle custodite nel museo di Pontremoli.
Un mistero che lo scrittore Antonio Gabriele Fucilone ha provato a risolvere nel breve volume “Da Roncoferraro a Pontremoli: una possibile via delle statue-stele?”, rieditato di recente, dopo una prima stesura nel 2020. Proprio presso la pieve romanica di Barbassolo, sabato 9 novembre alle 18, ci sarà la conferenza-presentazione del libro, disponibile su Amazon. Un evento patrocinato dal Comune di Roncoferraro e dall’associazione culturale Pensiero e Tradizione.
“Le ricerche sono cominciate nel 2012 – spiega Fucilone -, e nel 2019 segnalai la cosa alla sindaca di Pontremoli Lucia Baracchini, che mi mise in contatto con l’allora direttore del museo delle statue-stele, Angelo Ghiretti, che effettuò anche un sopralluogo a Barbassolo. Tante analogie, ma anche qualche differenza: le statue della Lunigiana sono fatte di arenaria e hanno alcuni tratti stilistici differenti rispetto a quella che si trova nella pieve romanica. Nel libro ho cercato di formulare tutte le possibili risposte”.