Il tumore al seno si vince con multidisciplinarità medica e supporto psicologico domiciliare

PEGOGNAGA – Il tumore al seno si può vincere. Lo ha confermato l’équipe di specialisti, Massimo Busani senologo, Anita Rimanti oncologa, Alessia Goldoni ginecologa in un assai partecipato incontro organizzato a Pegognaga da Comune e associazione “Il Germoglio”, col patrocinio di Regione Lombardia, Asst, Carlo Poma, Cronache Sanitarie. Fondamentale in assoluto la prevenzione. Quindi precoci e periodici controlli. Se necessario l’intervento chirurgico, ineludibili sono osservanza del protocollo terapeutico e assistenza psicoreapeutica, come ha confermato l’esperienza di varie animatrici dell’associazione Il Germoglio di Rivalta sul Mincio.
“Prendersi cura della paziente con tumore al seno, dalla prevenzione al follow up” il tema della serata, nel corso della quale è stata anche rimarcata l’importanza dell’amorevole supporto dei familiari alla paziente. Dopo i saluti del vicesindaco Antonio Lui, ha aperto l’incontro informativo, Tiziana Lasagna, consigliera di maggioranza con delega alle pari opportunità, coordinando con professionalità gli interventi incentrati soprattutto sulla prevenzione.

Tutti i medici hanno rimarcato l’importanza della multidisciplinarità nell’affrontare con efficacia le problematiche senologiche, perché si tratta di approccio a varie tipologie tumorali, di fronte alle quali la reattività dei soggetti si diversifica. La dirigente del Gruppo Mantova Salus gestore dell’ospedale di Suzzara, Anna Nicchio, anche presidente de Il Germoglio, ha illustrato l’offerta di prestazioni del nosocomio in tema di cancro alla mammella: dall’hospitale day alle cure palliative domiciliari, con supporti alla paziente e psicologico ai famigliari. Presente anche la coordinatrice infermieristica Roberta Neri. Sono intervenute con proprie esperienze volontarie de “Il Germoglio”, del quale Grazia Sabbadini ha illustrato l’origine. Toccante la narrazione della pegognaghese Sara Giovannini che ha descritto il proprio “calvario” conseguito alla diagnosi: disperazione, dolore, buio, oneroso impegno per uscire dall’isolamento superato poi grazie all’accoglienza dei volontari, all’ascolto, alla loro costante presenza, alla condivisione, alla spinta alla creatività personale. «Scegliendo i veri amici – ha detto Sara – si può rinascere, vivere, non sopravvivere». Omaggi floreali e rinfresco offerti dalla Pro-Loco Flexum.

Riccardo Lonardi