Il nuovo Codice della strada entrato in vigore oggi rischia di rendere la vita impossibile alle tante persone malate che in Italia usano la cannabis a scopo medico. Per chi risulterà positivo al test antidroga durante un controllo stradale, perché sottoposto ad una terapia specifica, infatti, non è prevista alcuna eccezione: scatterà il ritiro immediato della patente e la conseguente revoca fino a tre anni.
Salvini a tal proposito è intervenuto però dichiarando: ““Ovviamentequesto non riguarda gli ammalati, e sono centinaia di migliaia di persone, che dietro prescrizione medica devono prendere dei farmaci che hanno degli oppiacei o cannabinoidi. Un conto è la terapia, un conto è stroncarsi di pastiche, di anfetamine, di cocaina, di canne e poi mettersi alla guida”, ha detto il ministro in un video su Facebook.
Salvini ha inviato una lettera ai ministri di Interno e Salute, Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci e al sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, chiedendo “la creazione di un tavolo di lavoro che stabilisca eventuali deroghe o una disciplina di dettaglio che consenta di individuare in via interpretativa le ipotesi di non sanzionabilità, debitamente certificate dal medico curante, per i pazienti soggetti ad un trattamento farmacologico che per il principio attivo, la posologia, la durata temporale e le condizioni psico-fisiche generali del paziente è idoneo a non pregiudicarne, comunque, l’idoneità alla guida”.
E prima di questo tavolo? La norma è entrata in vigore così come pubblicata nella Gazzetta ufficiale e quindi senza alcuna esclusione per i malati. Così, mentre si aspettano le “eventuali deroghe”, da oggi anche chi assume farmaci sotto prescrizione medica rischia ilritiro della patente e la denuncia per “guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti”