MANTOVA – Come è cambiata, e come sta cambiando, la filantropia? E come si svilupperà in futuro? Questo il tema del convegno del prossimo 8 maggio, promosso da Fondazione Comunità Mantovana, con illustri ospiti del settore.
Il titolo è di per sé volutamente un po’ provocatorio, come ha detto il segretario della Fondazione Franco Amadei. “Il ruolo della filantropia. Da Aristotele a Gates” proporrà un percorso interessante dal passato sino ai giorni nostri, per capire come sono cambiate le strategie, e quali saranno le prospettive future. L’appuntamento è fissato per l’8 maggio alle 15 presso l’Auditorium del Conservatorio di Mantova (Via Conciliazione 33). Un convegno aperto a tutta la cittadinanza: sarà un’occasione per riflettere sul presente e futuro della solidarietà, attraverso il confronto tra esperti, istituzioni, rappresentanti del terzo settore e protagonisti del mondo filantropico europeo e internazionale.
Sarà però anche l’occasione per celebrare i 25 anni di Fondazione Comunità Mantovana, nata un quarto di secolo fa come una delle sedici Fondazioni comunitarie di Fondazione Cariplo. Le prime nate furono quelle di Lecco e Como nel 1999, poi via via tutte le altre.
Si tratta di fondazioni molto attive sul territorio lombardo (più quello di Novara e Verbania), autonome e indipendenti, vere antenne dei bisogni nascenti. La loro nascita si deve al progetto Community Foundations di Fondazione Cariplo, importato direttamente dagli Stati Uniti nel 1999.
È il progetto più grande mai realizzato da Fondazione Cariplo, per costruire una rete robusta di solidarietà su tutto il territorio, anche nei centri più periferici. Per farlo, Fondazione Cariplo ha stanziato in questi anni complessivamente 560 milioni di euro. Risorse che le fondazioni locali hanno redistribuito sul territorio per progetti per le comunità locali, integrando con risorse proprie o donazioni raccolte da cittadini o aziende.
Così le Fondazioni di Comunità hanno raggiunto una patrimonializzazione complessiva di circa 294 Mln (dato 2023) contribuendo ogni anno a sostenere progetti sul territorio per circa 38 milioni di euro destinati alle organizzazioni non profit del territorio di riferimento. Le Fondazioni di Comunità sono un presidio importante oggi, avamposti che conoscono le necessità di quei luoghi.
Tra i relatori della giornata il prof. Gian Paolo Barbetta (Università Cattolica) che illustrerà lo scenario italiano ed internazionale della filantropia; Delphine Moralis (Philea, la rete basata a Bruxelles che riunisce le più importanti fondazioni europee ed altre americane ed internazionali) parlerà dell’importanza della collaborazione filantropica a livello europeo. Diverse le case histories, tra cui quella di Fondazione Marcegaglia, illustrata da Sara Pripitu e Fondazione Lene Thun (interverrà Paola Adamo, Charity General Manager)
Inoltre interverranno: Giulia Frangioni (ItaliaNoProfit), sulle competenze della nuova filantropia, Matteo Mille (COO di Microsoft), sull’uso dell’intelligenza artificiale e della tecnologia per il non profit e chi fa filantropia; Mario Calabresi su come raccontare la solidarietà, Sofia Pasotto, giovane attivista, con due progetti green. In chiusura intervento di Giovanni Azzone, presidente Cariplo, sul futuro delle Fondazione di comunità.
“Auguri alla Fondazione della Comunità Mantovana – commenta il presidente Azzone – I numeri e la storia mostrano l’importanza di questo ente per il territorio locale. Senza di essa molti progetti non ci sarebbero, proviamo ad immaginare la comunità Mantovana senza 3mila progetti, il grande vuoto che ci sarebbe oggi. Quante persone, quante famiglie, quanti bambini, anziani, donne, uomini, persone con disabilità e fragilità sarebbero rimaste senza una risposta ai loro problemi…? Le fondazioni di Comunità hanno una storia alle spalle di grande valore, ora con i bisogni emergenti e i gravi problemi che ci troviamo ad affrontare, guardando al futuro, dobbiamo ritenerci fortunati a poter contare su questi enti. Un ringraziamento va all’avvocato Guzzetti e a coloro che 25 anni fa hanno avuto l’intuizione e la lungimiranza di farle nascere. Ora sono soggetti maturi, se non ci fossero i nostri territori avrebbero un vuoto difficile da colmare. Mi congratulo con gli organi della Fondazione locale che hanno saputo farla nascere, vivere e crescere; grazie ai pionieri che l’hanno fondata e grazie a chi oggi la resa capace di operare guardando al futuro”
LA FONDAZIONE DELLA COMUNITÀ MANTOVANA
Nata nel 2000, Fondazione della comunità mantovana è un punto di riferimento per il territorio mantovano, con un patrimonio iniziale di 19 milioni di euro, costruito anche grazie a filantropi locali come Carlo Alberto Corneliani. Oggi è presieduta da Carlo Zanetti e ha distribuito oltre 32 milioni di euro su più di 3.000 progetti, spaziando tra sociosanitario, cultura, ambiente, sociale, giovani e sport
Tra i progetti più rappresentativi della più che ventennale attività della Fondazione spiccano il recupero e l’apertura di un ampio edificio lasciato come lascito testamentario dalla signora Lina Panina. Ribattezzata Casa Matilde e sita a Pieve di Coriano, la struttura include 6 appartamenti a uso sociale destinati a persone con disabilità, che possono sperimentare un percorso di autonomia, e a famiglie in stato di fragilità identificate dal Piano di zona. Due di queste abitazioni sono destinate a ospitare personale medico e socio sanitario del vicino ospedale. La Fondazione sta finanziando un ampliamento della struttura per rispondere alle crescenti richieste di ospitalità emergenziale e ha acquistato un immobile adiacente allo stesso scopo.
Una seconda iniziativa della Fondazione, rilevante per il suo significato valoriale, è il conferimento biennale del “Premio Mantova per l’Europa” riservato agli studenti degli ultimi due anni degli Istituti secondari superiori di Mantova e provincia. Si tratta di un’iniziativa che intende nutrire e rinsaldare la fiducia nell’Unione Europea nelle giovani generazioni, come da volontà del professore mantovano Dacirio Ghizzi Ghidorzi, ex segretario provinciale del movimento federalista europeo, che del Premio è stato promotore. I partecipanti devono seguito un ciclo di incontri tenuti da Secondo Sabbioni, funzionario del Parlamento Europeo e da Paolo Tedeschi, docente di storia economica presso l’università Bicocca di Milano, e approfondire in un tema aspetti specifici e valori fondativi della realtà comunitaria.
“In questi 25 anni la Fondazione Comunità Mantovana ha compiuto indubbiamente grandi passi in avanti nell’accompagnare e sostenere lo sviluppo del territorio, in direzione del sociale, della sanità, della cultura, dell’ambiente e dei giovani”- ha detto il presidente Carlo Zanetti, presidente di Fondazione Comunità Mantovana. “Lo dicono i numeri delle erogazioni economiche; lo testimonia l’incremento dei progetti supportati. Ma ciò che rende davvero contenti e orgogliosi è vedere tante iniziative, che probabilmente sarebbero rimaste sogni, realizzarsi e ingrandirsi: finanziando un automezzo per il trasporto dei disabili o dei malati, o assicurando un punto di incontro a bambini di famiglie disagiate, abbiamo dato il via a una serie di iniziative successive e attività che oggi sono un punto di riferimento per le famiglie sul territorio. Credo che il convegno di giovedì 8 maggio potrà servire anche per offrire nuove strade da percorrere e rinvigorire convinzioni.”
“Vedremo come cambia la filantropia, anche ascoltando le istanze del terzo settore – ha spiegato il segretario Franco Amadei -. Un incontro che servirà per riflettere e per capire, attraverso gli interventi dei relatori, che analizzeranno i vari aspetti di questa realtà, quali sono le nuove modalità della solidarietà. Per festeggiare il 25° compleanno della Fondazione poi abbiamo preparato un breve filmato. Non qualcosa per autocelebrare la fondazione in sé, ma lo sviluppo dell’idea di comunità”. Poi Amadei entra nel dettaglio: “All’inizio una Fondazione come questa era una semplice erogatrice di contributi, adesso non è più così. Progressivamente ci siamo affiancati a chi proponeva i progetti per verificarne lo sviluppo, inoltre una nostra prerogativa è quella di sostenere progetti legati al territorio. In ultimo è arrivata la co-progettazione, con la Fondazione in cabina di regia, ma con i progetti gestiti da un comitato del terzo settore, quindi sganciato dalla burocrazia”.
“Il contesto: una rete che cambia i territori”
Le 16 Fondazioni di Comunità create da Cariplo operano come “antenne locali” dei bisogni emergenti. Insieme, hanno raggiunto una patrimonializzazione di 288 milioni di euro (dato 2022) e sostengono ogni anno progetti per circa 35 milioni di euro. Sono strumenti agili e radicati, che coinvolgono donatori locali – aziende e cittadini – in una costruzione collettiva del bene comune.
Il ruolo della filantropia in Italia e in Europa
La filantropia organizzata in Italia distribuisce circa 1 miliardo di euro all’anno, di cui 900 milioni arrivano dalle Fondazioni di origine bancaria (come Cariplo), che dispongono di patrimoni per oltre 40 miliardi. Solo Cariplo ha un patrimonio di oltre 11 miliardi, con cui ogni anno finanzia circa 1300 progetti in Lombardia e Piemonte.
In Europa, secondo Philea, operano 186.000 Fondazioni con un patrimonio complessivo di 657 miliardi di euro e donazioni annue pari a 54 miliardi. La sfida è creare una rete sempre più forte e collaborativa.
Il futuro della filantropia
La filantropia di oggi guarda avanti: digitalizzazione, professionalizzazione, coinvolgimento delle giovani generazioni e collaborazione con il mondo profit. Secondo una ricerca promossa da Cariplo, entro il 2040 oltre 37 miliardi di euro potrebbero essere destinati in eredità a Fondazioni e comunità locali, trasformando patrimoni individuali in valore collettivo.