MANTOVA – “La generosità – dice Bersani – è la materia prima della politica. Servono discorsi chiari volti all’uguaglianza, alla dignità e al valore di ogni diversità”. Così l’ex ministro ed ex segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, apre la conversazione, ospite del Festival dell’Unità ieri sera a Campo Canoa di Mantova.
L’occasione è stata la presentazione del suo libro “Chiedi chi erano i Beatles”, nel quale racconta le sue esperienze, tra ricordi personali e aneddoti, rivolgendosi alle nuove generazioni. Accolto da una folla numerosa, tra richieste di foto e dediche sul libro, Bersani dà ascolto a tutti, con il suo stile gentile e amichevole. Affronta subito temi di stretta attualità: Europa, economia, riarmo, diritti civili, rivolgendosi soprattutto ai ragazzi: “Ad oggi stiamo distruggendo l’idea della politica e trasmettendo alle nuove generazioni un’idea scorretta: politica non è opportunismo o mezzo per ottenere obiettivi personali, ma soprattutto pensare agli altri, va riscoperta l’etica della politica”.
Oggi tutto è profondamente mutato dal nuovo capitalismo, dall’innovazione tecnologica e dalle derive della globalizzazione, stiamo vivendo un passaggio cruciale della storia, tra idee contrastanti su europeismo, pericolose derive belliche e forti contrasti sulle politiche estere. Con ampi cenni storici Bersani ha ricordato gli albori della prima unione tra Stati europei: “Agli inizi fu una grande idea con un modello sociale evoluto, fiscalità progressiva, welfare universalistico, mentre oggi ne sono stato azzerati il senso e gli scopi. Ricordiamo che gli istituti fondamentali della democrazia, la divisione dei poteri, la laicità, l’habeas corpus, sono nati proprio in Europa”. L’ex ministro parla anche di stretta attualità, mettendo a fuoco tutte le criticità del momento politico, non facendo mancare stoccate all’attuale presidente Usa. “Oggi più che mai serve una posizione comune in politica estera, senza cedere ad un concetto generico di riarmo. Se verrà destinato il 5% del nostro PIL agli armamenti, questo andrà direttamente nelle tasche di Trump e aumenterà ulteriormente la nostra dipendenza dagli Usa. Meloni continua a raccontare che non sarà tolto nulla alla comunità, ma i soldi per il riarmo da qualche parte devono essere presi, senza dimenticare che in questo modo gli Usa metteranno l’Europa in ginocchio ed è quello che vogliono”. Parole dure che si sono accompagnate ad un’esortazione verso le forze di centro sinistra all’unità, al superamento delle incomprensioni e delle divisioni, “l’unica via per farlo è essere credibili, autorevoli, soprattutto unire le forze con le associazioni e le formazioni impegnate attivamente, raccogliendoci tutti sotto una cupola di valori fondamentali”. Attraverso molti spunti di riflessione, Bersani propone idee per rompere con il disinteresse e l’inerzia verso cui stiamo tendendo e affermando come altre possibili vie siano ancora praticabili. A suo parere è presente ancora una grande fetta di popolazione attiva e offre l’esempio dell’ultimo referendum che non ha raggiunto i suoi scopi: “Erano temi importanti, dignità del lavoro, diritti, inclusione e il quorum non è stato raggiunto, ma non dimentichiamo che ben 12 milioni di cittadini sono andati alle urne”. In conclusione, un’ipotesi ottimistica sul futuro, sulla capacità dei giovani di riscoprire l’interesse sociale, sulla storica alternanza di periodi diversi: “E’ da secoli che si ripete, dopo grandi scoperte o invenzioni che cambiano la vita (nel nostro caso la rivoluzione tecnologica), c’è sempre una successiva regressione: dopo l’ottimismo e la libertà legati alle nuove opportunità, cambiano le gerarchie sociali e così vince il sovranismo, vincono le politiche di poteri forti”. Ribadendo le libertà fondamentali dell’individuo, Bersani ha concluso ricordando che una società che attacca i diritti fondamentali dell’individuo non può durare troppo a lungo, convinto che “le idee di solidarietà, civiltà e libertà prive della mistica del capo, penetreranno nelle nuove generazioni”.
Elisabetta Romano