È stato aggredito e accoltellato alla schiena mentre cercava di difendere il fratello da una rapina. Un tentativo di furto finito nel sangue, nella notte tra l’8 e il 9 luglio, in viale Fulvio Testi a Milano. Due adolescenti di 16 anni hanno preso di mira due fratelli – uno psicologo e un fotografo – che stavano tornando da un concerto. Dopo averli incrociati alla fermata del tram, i rapinatori hanno tentato di strappare il borsello al maggiore dei due, per poi colpire con una coltellata il fratello più giovane. La vittima, lo psicologo di 32 anni, è un mantovano originario di Campitello di Marcaria. Il giovane è stato raggiunto da un fendente alla base della schiena e si trova tuttora ricoverato in condizioni disperate all’ospedale San Gerardo di Monza. La coltellata ha provocato una copiosa emorragia e un arresto cardiaco nella notte.
Una rapina brutale per un borsello vuoto
Il fratello maggiore, 37 anni, è stato leggermente ferito a un braccio e derubato di un borsello che conteneva solo un caricabatterie e un impermeabile. I due, che ora risiedono a Milano, stavano rientrando da un evento musicale al Carroponte di Sesto San Giovanni e, vista la lunga attesa per l’arrivo del tram 31, avevano deciso di proseguire a piedi. Pochi metri più avanti hanno incrociato un gruppo di tre giovani: uno si è allontanato, mentre gli altri due hanno cambiato direzione e li hanno aggrediti.Secondo la ricostruzione della polizia, uno dei due adolescenti ha estratto un coltello per tagliare la tracolla del borsello del 37enne. Ne è nata una colluttazione, e ad avere la peggio è stato il fratello minore, colpito alle spalle con estrema violenza.
Due sedicenni arrestati: già noti alla polizia
I presunti aggressori sono due sedicenni italiani di seconda generazione, residenti a Cinisello Balsamo. Entrambi erano già noti al Commissariato Greco-Turro per precedenti legati a rapine e lesioni. Uno dei due era anche già destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare per una precedente rapina. Le indagini della Squadra Mobile di Milano, coordinate dalla Procura dei Minori, hanno portato alla loro identificazione grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza. Durante le perquisizioni, gli agenti hanno rinvenuto gli abiti sporchi di sangue indossati la notte dell’aggressione, riconosciuti anche tramite le immagini pubblicate sui loro profili social. Ora i due giovani si trovano nel carcere minorile Beccaria, accusati di tentato omicidio e rapina aggravata.