MANTOVA – Sono numeri che non si sarebbero più voluti sentire e invece dall’ospedale Carlo Poma arriva la notizia che i 5 letti dell’UtirCovid – Unità di terapia intensiva della Pneumologia – sono pieni e ci sono poi 3 persone in terapia intensiva in rianimazione.
Un’altra ventina di pazienti positivi è ricoverata nel reparto di Malattie Infettive.
Dunque il virus accelera anche nel mantovano e con esso i casi più gravi.
L’Unità Covid di terapia intensiva della pneumologia, diretta dal primario Giuseppe De Donno, era chiusa dallo scorso 14 giugno.
Ora è già piena.
E i 46 nuovi positivi registrati oggi da Regione Lombardia in provincia di Mantova non lasciano presagire nulla di buono.
Dalla Direzione Strategica di Asst Mantova si evidenzia come i positivi attuali siano il frutto di comportamenti sbagliati di un paio di settimane fa quando troppe persone sembravano ignorare la contagiosità del Coronavirus quasi immemori di quanto era accaduto solo pochi mesi fa. Al momento la situazione al Carlo Poma viene definita “sotto controllo” ma bisognerà vedere come evolverà nei prossimi giorni.
Oggi si è riunita l’Unità di Crisi per il territorio e domani si riunirà quella che analizzerà invece la situazione dell’ospedale. Bisognerà riattivare anche i reparti per subacuti Covid che erano stati individuati prioritariamente a Asola e a Pieve di Coriano.
L’Unità di crisi di Asst ha stilato un piano di riorganizzazione complessivo che prevede 5 scenari progressivi, a seconda dei vari stadi di progressione della pandemia. Al superamento della quinta fase, è previsto il ritorno al 90 per cento dei letti Covid, nel rispetto degli hub che la Regione andrà a definire.
Ad oggi, Asst ha avviato lo scenario 2, con disponibilità dei seguenti posti letto fra Mantova, Asola, Pieve, Viadana e Bozzolo: 117 fra Covid positivi o pazienti in attesa di tampone con sintomi ad alto o basso rischio e 16 posti tecnici di osservazione breve al Pronto Soccorso di Mantova.
Nella fase 5, Mantova arriverebbe a disporre di un totale di 189 fra Covid positivi o pazienti in attesa di tampone con sintomi ad alto o basso rischio e 23 posti tecnici di osservazione in Pronto Soccorso.
Bisognerà intanto capire come e fino a che punto può convivere la normale attività dell’ospedale con tutti i servizi che durante l’estate erano ripartiti qualora dovesse di nuovo essere emergenza Covid.
Oggi intanto ha aperto il nuovo Pronto Soccorso per i pazienti Covid, con un ingresso a sé stante sul lato destro della struttura, per garantire la separazione dei percorsi in sicurezza e ottimizzare gli spazi. E’ stata abbattuta la parete creata nella fase di massima emergenza per dividere il Pronto Soccorso Covid da quello Covid free. Il nuovo Pronto Soccorso Covid ha un ingresso pedonale, una camera calda, un triage e un’area osservazione e trattamento interamente dedicati.