MILANO – “Si conclude oggi un percorso importante, in cui ci siamo impegnati con spirito di collaborazione bipartisan, che ci ha portato a dotare la Lombardia di una nuova legge sulla prevenzione e la cura dei disturbi alimentari, avanzata e in linea con le necessità dei nostri tempi. Ci auguriamo possa aiutare tante giovani e le loro famiglie“, queste le parole della consigliera regionale del Partito Democratico Antonella Forattini in merito all’approvazione (all’unanimità e quindi con voto favorevole anche del Pd), oggi in Consiglio Regionale, del progetto di legge Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e sostegno ai pazienti e alle loro famiglie, presentato dalla consigliera di Forza Italia Simona Tironi.
“In questi mesi – prosegue Forattini – abbiamo lavorato intensamente in Commissione Sanità per raggiungere questo obiettivo comune, superando le distanze partitiche. Quello dei disturbi alimentari è sicuramente un problema urgente che, oltre all’assunzione di abitudini nutrizionali disfunzionali – e ai problemi di salute correlati – investe l’autostima e compromette la capacità di gestire la propria vita nei differenti ambiti: le relazioni interpersonali e sociali, la scuola, il lavoro”.
Emendamenti e ordine del giorno, quelli presentati dal Pd, spiega la consigliera del Pd, con cui “abbiamo richiamato l’attenzione all’importanza di una vera presa in carico, indicando nella figura del case manager il professionista capace di offrire al paziente un supporto prima, durante e dopo la cura; che segua anche l’inserimento e reinserimento nel percorso successivo alla cura. Infine, abbiamo ribadito che le misure e gli interventi previsti in questo progetto di legge dovranno trovare la loro corretta programmazione nel percorso di revisione della legge sanitaria regionale, sulla quale attendiamo di confrontarci al più presto”.
Soddisfatto anche il consigliere regionale pentastellato Andrea Fiasconaro: “Gli obiettivi di questa legge sono importanti. Ora bisogna lavorare concretamente sulla rete del territorio affinché venga messa in atto una razionalizzazione delle liste di attesa e, soprattutto, affinché avvenga un riconoscimento precoce della malattia, anche attraverso il coinvolgimento della formazione scolastica oltre che degli operatori sanitari. Tra l’altro un primo modo per lavorare sulla riforma della legge 23. In tal senso – asserisce il consigliere – questo ordine del giorno impegna la Giunta ad adottare appositi strumenti di razionalizzazione delle liste d’attesa, nonché di linee guida per una loro gestione efficace e omogenea sul territorio regionale”.