Scuola, Andreozzi (Flc Mantova): “L’anno prossimo meno iscritti”. Incertezza sui contagi negli istituti

MANTOVA – Una situazione preoccupante quella in cui versa la scuola mantovana a causa della pandemia, che sta costringendo sempre più classi in quarantena per un virus – complici le nuove varianti – che non accenna a diminuire la propria corsa, ma anche a causa di un deficit di nuovi iscritti che il prossimo anno scolastico vedrà diverse centinaia (circa mezzo migliaio abbondante) di alunni in meno affacciarsi ai cancelli delle diverse scuole di ordine e grado della provincia e che avrà conseguenze sull’organizzazione scolastica, sul lavoro dei docenti e del personale scolastico, ma anche sul tessuto sociale di cui la scuola è un collante imprescindibile.

A denunciare questa preoccupante situazione è il segretario provinciale di Flc Cgil Mantova, Pasquale Andreozzi. “Mentre al sud lo spopolamento scolastico è in atto da qualche tempo – spiega Andreozzi – in Lombardia il prossimo anno scolastico rappresenterà il primo in cui si avranno alcune migliaia di iscritti in meno. Un calo clamoroso, che coinvolgerà anche la provincia di Mantova in cui assisteremo a una diminuzione di un buon mezzo migliaio abbondante di alunni in tutti i cicli”.

Le cause sono da ricercare nel calo demografico, in primis, ma anche nella crisi economica che spinge interi nuclei familiari a spostarsi alla ricerca di lavoro e condizioni economiche migliori. “A essere colpite immediatamente da questo calo – prosegue Andreozzi – saranno le scuole primarie, ma nel giro di due/tre anni si inizieranno a sentire gli effetti anche sui gradi superiori, compresi gli istituti superiori”.

Le conseguenze di questo deficit di iscritti non sono assolutamente da sottovalutare: “Il calo – spiega ancora il segretario provinciale di Flc – si rifletterà innanzitutto sull’organizzazione scolastica. Nel senso che assisteremo a chiusure di plessi, a partire dai centri più piccoli, e ad accorpamenti di istituti. Ma ci troveremo di fronte anche a classi ‘pollaio’ per la necessità di far quadrare i numeri. Senza dimenticare che ci saranno ripercussioni anche sul lavoro degli insegnanti e del personale scolastico”. La Cgil, sostiene Andreozzi “da tempo spinge affinché vengano attuate una serie di riforme in grado di fare in modo che sul territorio non si debba assistere a ulteriori chiusure di plessi scolastici. Sono strutture che hanno un significato sociale profondo, che garantiscono un servizio fondamentale sul territorio. La nostra proposta è di fare classi più piccole per mantenere aperte le scuole e, al contempo, migliorare la qualità dell’istruzione. Una qualità che è difficile garantire in classi composte anche da oltre 30 alunni”.

Il capitolo pandemia: Anche in questo caso la situazione è allarmante nelle scuole: “nonostante le continue richieste – precisa Andreozzi – non riusciamo ad avere numeri certi sulla situazione epidemiologica nelle scuole mantovane. Sappiamo da nostre fonti che è preoccupante per il numero in continua crescita di nuovi casi fra alunni, ma anche fra gli insegnanti che porta a continue quarantene di intere classi”. Un’incertezza che regna sovrana anche quando si parla di vaccini agli insegnanti e al personale scolastico rispetto ai quali “da Ats e Regione – dice ancora il segretario di Flc Cgil Mantova – non abbiamo nessuna precisa indicazione di quando inizieranno le vaccinazioni e di come saranno organizzate. Ci sono arrivate indicazioni che la prossima settimana sarà emesso un provvedimento regionale che pone come prioritaria la vaccinazione nelle scuole, ma siamo già a marzo e abbiamo perso altro prezioso tempo, mentre in altre regioni le vaccinazioni ai docenti sono già iniziate da un po’”.

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