L’ultima parola spetta alla Asl, ma Amadeus ha un asso nella manica di cui ha parlato nella conferenza stampa quotidiana di questa mattina. Com’è noto, ieri mattina un collaboratore dello staff di Irama è stato trovato positivo a un test Covid rapido. Subito, come da protocollo, è stato fatto il test molecolare a tutto lo staff, incluso Irama. Il cantante è risultato negativo ma il suo collaboratore, insieme a un altro, si è confermato positivo. A questo punto, scatterebbe la quarantena di dieci giorni (due settimane se si trattasse di variante inglese) per tutti coloro che hanno avuto contatti ravvicinati nelle ultime 48 ore con i positivi, Irama incluso che, secondo il regolamento, dovrebbe autoescludersi dalla gara. Se è vero, però, che necessità fa virtù, Amadeus ha avuto un’idea: “Non mi piaceva che un ragazzo venisse escluso a causa del Covid di un collaboratore. Anche perché questo potrebbe accadere ad altri, magari a un cantante che venerdì è in testa alla classifica e sabato potrebbe essere costretto a ritirarsi. Perciò chiederò a tutti gli altri cantanti se sono d’accordo nel tenere in gara Irama, mandando il video della sua prova generale”.
Lo stratagemma “permetterebbe a lui e agli eventuali altri di non essere esclusi. Non cambierebbe nulla perché non c’era pubblico nella prova generale e non c’è nella gara”. Il vicedirettore di Raiuno Claudio Fasulo si è detto assolutamente d’accordo e fiducioso: “Al termine della conferenza stampa con lo staff organizzativo di Raiuno invieremo una comunicazione alle case discografiche per avere un semaforo verde a questa idea che permetterebbe di tutelare il lavoro delle case discografiche e di tutti. Voglio sbilanciarmi: contiamo sull’adesione di tutti”.
La prima parte del festival di Sanremo è stata vista da 11 milioni 176 mila spettatori, con uno share del 46,4 per cento. La seconda parte da 4 milioni 212 mila spettatori, con uno share del 47,8 per cento.
(ITALPRESS).