Calcio, stop totale per Mantova e dilettanti. Campionati a forte rischio

MANTOVA – Il Coronavirus ha messo a forte rischio la stagione calcistica, perlomeno nelle categorie che interessano le formazioni mantovane, ossia dalla D fino al panorama dilettantistico, giovanili comprese. Il decreto presentato nella notte tra sabato 7 e domenica 8 marzo parla chiaro: attività completamente sospesa (allenamenti compresi), almeno fino al 3 aprile, per i non professionisti. A questo punto, se le restrizioni rimarranno valide e non ci saranno miracolosi miglioramenti della situazione, la stagione 2019/2020 è a forte rischio. Per scendere in campo, infatti, le società dovrebbero avere tempo di riprendere il lavoro in gruppo. Non si ripartirebbe, insomma, prima di metà aprile.

SERIE D, OGGI IL CONSIGLIO LND: VERSO LA SOSPENSIONE FINO AL 3 APRILE

Come dicevamo, il Governo ha bloccato persino gli allenamenti a porte chiuse. Dunque i biancorossi, che avrebbero dovuto trovarsi domani pomeriggio per riprendere le attività, hanno precauzionalmente interrotto ogni tipo di lavoro in gruppo. Gli allenamenti infatti sono consentiti solo all’attività professionistica (dunque fino alla C, parlando di calcio) e agli atleti di categoria assoluta di sport partecipanti a giochi olimpici, manifestazioni nazionali o internazionali. Resta da capire se, nelle pieghe del decreto, la Serie D sia da considerare una manifestazione “nazionale”, visto che è divisa in 9 gironi interregionali che abbracciano tutta la Penisola, oppure se la connotazione geografica dei raggruppamenti (ognuno abbraccia tre o quattro regioni al massimo) non consentirà di equiparare la quarta serie ai professionisti. Se ne saprà sicuramente di più dopo il consiglio Lnd odierno, che non potrà fare altro che applicare quanto contenuto nell’ultimo decreto governativo, già recepito dal Crl, che gestisce i campionati lombardi: stop fino al 3 aprile, poi si vedrà.

DILETTANTI, LA LOMBARDIA SI È GIÀ ADEGUATA IERI AL DECRETO

Come era scontato, già ieri mattina, con un comunicato sul sito del Crl, la Lombardia ha detto stop ad ogni manifestazione sportiva fino al 3 aprile, allenamenti compresi. E questa può essere una pietra tombale sulle residue speranze di proseguire la stagione, che dovrebbe recuperare a quel punto sei turni infrasettimanalmente. Infatti, l’ultima giornata giocata integralmente risale allo scorso 23 febbraio. Quest’oggi il presidente Giuseppe Baretti sarà collegato in videoconferenza con il consiglio direttivo della Lega Dilettanti, per aggiornare i pari grado riguardo la situazione lombarda. Sostanzialmente impossibile pensare di proseguire l’attività, anche se, dalla Promozione in giù, è stata data ampia discrezione di poter proseguire i tornei eventualmente anche a giugno (entro il 30), mentre l’Eccellenza, secondo le linee guida, dovrà  terminare entro il 24 maggio per programmare i play off nazionali. Complicato anche lo scenario di una prosecuzione (sempre a patto che l’emergenza rientri) a giugno per le categorie minori, che rischia di aggravare i costi e potrebbe venire contestato dai club.

COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CHIUSURA ANTICIPATA DEI CAMPIONATI?

Questo scenario era talmente imprevedibile da non essere nemmeno contemplato, o codificato, chiaramente dal regolamento. Se in Serie A, per farci un’idea, la soluzione potrebbe essere quella di concludere il torneo assegnando lo scudetto alla formazione prima in classifica al termine dell’ultimo turno disputato per intero (ma nemmeno questo è certo), nel panorama dilettantistico (in cui attualmente rientra anche il Mantova, pur avendo la D una struttura che assomiglia di più a una competizione “Pro”) l’opzione più chiacchierata ai piani alti sarebbe quella di azzerare tutta la stagione 2019/2020, mantenendo inalterati gli organici. Tradotto: ogni società manterrebbe la categoria di competenza. Si tratta di scenari comunque ancora tutti da confermare, ma che la Figc e le varie leghe competenti stanno sicuramente valutando in queste settimane.