Equal contro il piano tirocini del Comune di Mantova: “Non è soddisfacente, serve fare di più”

La sede municipale di Mantova
La sede municipale di Mantova

MANTOVA – “A ridosso della campagna elettorale è facile parlare di lavoro: Stefano Rossi dichiara che sarà il suo primo punto, nonostante non ci sia mezza idea all’orizzonte, mentre l’amministrazione comunale di Mantova vara un piano-tirocini per over 50. Noi pensiamo si possa fare di più e meglio”, così esordisce l’associazione Equal.

Critiche anche per il piano di tirocini per giovani “Finalmente una gioia”, che “numeri alla mano – proseguono – non ha dato i risultati auspicati, ma ha messo le basi per una istituzionalizzazione della precarietà: una retribuzione di 3 euro l’ora (500 euro mensili), situazioni di stage non chiare (casi di straordinari non pagati, assenza di formazione ecc.) e manodopera gratuita per le aziende partecipanti. Nostra la proposta di migliorare questo progetto verificando la formazione dei giovani e dando almeno 800 euro ai giovani tirocinanti, anche per non creare un effetto al ribasso sui tirocini privati; inascoltata”.

Non meno sono le critiche di Equal per “Finalmente una gioia 2”, per disoccupati over 50, che si baserebbe sul modello precedente, “ovvero ancora lavoro sottopagato a 3 euro l’ora. Per il progetto si creerà uno “sportello lavoro” di orientamento e formazione: significativo, benché suoni come un centro per l’impiego comunale, un doppione di quello della Provincia che – per giovani e meno giovani – ricopre già quella funzione da anni. La disoccupazione, specialmente dopo una certa età – sottolineano -, è un tema drammatico che non può essere risolto a colpi di stage che rischiano di disperdere capacità e professionalità. Ribadiamo innanzitutto la necessità di una paga più dignitosa per i partecipanti, a cui si dovranno accompagnare rispetto, valorizzazione delle competenze e delle cause. I Comuni possono e devono fare molto di più sul tema occupazionale: in quanto datori di lavoro diretto e indiretto, oltre che come istituzione, hanno la possibilità di assumere direttamente le persone più in difficoltà e aiutarle a raggiungere la pensione, agire per ridurre diseguaglianze salariali, combattere concorrenze al ribasso (come nel caso delle false cooperative) e comportamenti antisindacali delle aziende operanti nel territorio comunale”.