Comune di Mantova, pronto a scattare il Piano Emergenza Freddo

L'assessore Andrea Caprini

MANTOVA – La prima risorsa messa a regime dal Comune di Mantova per dare una risposta tempestiva all’arrivo dei primi freddi è il dormitorio pubblico. Lo staff dei servizi sociali ha predisposto i criteri di accesso all’insegna del rigoroso rispetto delle disposizioni anti Covid, a tutela sia degli ospiti che degli operatori.

L’accesso dunque prevede la presentazione dei risultati del tampone o sierologico; il comune sta verificando come attivare corsie veloci con l’ospedale per refertare tamponi negativi rapidi per affrontare situazioni di emergenza (senza dimora, donne da proteggere, minori da collocare in comunità), ma si sta studiando anche la possibilità di convenzionarsi con soggetti sanitari privati per poter avere responsi veloci senza incidere sulle strutture pubbliche.

Ad integrazione dei posti già disponibili presso il dormitorio, verranno predisposti come già lo scorso inverno, due container per 6 posti ciascuno a partire dal 1° dicembre, così da poter garantire il distanziamento anche all’interno delle stanze.

“Anche quest’anno abbiamo predisposto il piano per fronteggiare l’emergenza freddo – dice l’Assessore al Welfare Andrea Caprini -. Un’emergenza aggravata dagli effetti della diffusione del Covid, sia dal punto di vista sanitario che delle norme giustamente rigorose che sono imposte. Lo staff dei servizi sociali, in collaborazione con molte realtà del sociale che voglio ringraziare, ha predisposto una serie di servizi che ci permetteranno di garantire interventi tempestivi ed efficaci. La nostra città non lascia solo nessuno”.

Gli ospiti residenti nel comune di Mantova o in altri comuni del distretto, dovranno interfacciarsi con i servizi sociali e avranno accesso al dormitorio secondo le regole sopra descritte.

Sul territorio del capoluogo sarà adottato un filtro iniziale in collaborazione con gli operatori del progetto Strade Blu che prevede educatori impegnati in strada, nei luoghi del disagio, i quali svolgono un’attività di contatto e “aggancio” con persone emarginate, senza dimora, con problematiche di dipendenze, con l’obiettivo di accompagnarli e indirizzarli verso i servizi come il dormitorio, la mensa Caritas, i servizi sociali, il pronto soccorso, SERD, CPS, ecc.

Per i residenti in altri comuni fuori distretto, l’ospitalità sarà garantita per 15 giorni con segnalazione ai comuni di riferimento che avranno il tempo di prendere in carico i casi di loro competenza.

Per i senza dimora e/o senza documenti viene garantita un’ospitalità per 15 giorni con la sottoscrizione al momento dell’ingresso di un modulo con la data di uscita.

All’attività del dormitorio si affiancano altri servizi come quello dato dal Sepris che appena inizierà il freddo riprenderà i giri notturni, portando conforto e generi di prima necessità, coperte o sacchi a pelo, tè caldo. Garantito anche il regolare servizio del Centro di Ascolto di Casa San Simone, docce e cambio abiti, servizio mensa a pranzo e cena presso la propria sede.

È stato attivato anche il drop-in ovvero uno spazio diurno definito di “tregua” che ospita chi è per strada offrendo un ristoro immediato, e svolgendo in questo modo un colloquio con un operatore per approfondire il disagio e dove possibile concordare un intervento.

Inoltre è stata attivata un’equipe che con cadenza settimanale svolge l’opera di gestione dei casi in sinergia con tutti i soggetti impegnati nel Piano.