Mantova, bilancio 2026: bloccate tasse e tariffe, più risorse al sociale. Aumentano i residenti

Il vicesindaco Buvoli e il sindaco Palazzi

MANTOVA – Niente aumenti di tasse o tariffe, nonostante i pesanti tagli operati dal governo centrale e gli aumenti dei costi generali, più investimenti nel sociale. Inoltre è previsto un aumento di gettito Irpef di circa 400mila euro grazie all’incremento dei residenti, cresciuti di oltre 500 unità rispetto al 2024, sulla spinta degli aiuti per gli affitti alle giovani coppie con la misura “Benvenuti in città”, che è stata riconfermata e rifinanziata. Sono questi alcuni dei punti principali del bilancio di previsione 2026 del Comune di Mantova, presentato oggi in via Roma dal sindaco Mattia Palazzi e dal vicesindaco e assessore al Bilancio Giovanni Buvoli.

Palazzi e Buvoli hanno illustrato il documento economico che, nonostante un quadro tutt’altro favorevole per le risorse agli enti locali, conferma la tenuta dei conti senza aumenti di imposte e con investimenti significativi nei servizi alla persona, nella scuola e nelle opere pubbliche.

La spesa corrente ammonta a 78,5 milioni di euro, costruita in un contesto complesso che registra 2,4 milioni di euro di tagli statali previsti nel triennio 2026-2028 (mediamente 800mila euro per anno), l’aumento generalizzato dell’inflazione e dei costi dei servizi, oltre a un incremento di 620 mila euro per il personale comunale, passato da 23,9 a 24,5 milioni a seguito del nuovo contratto nazionale interamente a carico dell’ente.

Sul fronte fiscale l’amministrazione conferma la linea della totale assenza di aumenti: restano immutate tutte le imposte e le tariffe, dai pass auto alla sosta (che frutta oltre 2,5mln di euro, complessivamente), dai servizi scolastici alle mense. L’esenzione Irpef fino a 22.000 euro continua a riguardare 20.000 cittadini. Confermate anche tutte le agevolazioni IMU, così come i “Nidi gratis”, le rette delle case di riposo Isabella d’Este e Luigi Bianchi – tra le più basse della provincia – e la tassa di soggiorno. Maggiori entrate invece sono attese dagli svincoli aree PEEP: ne sono stati programmati 180 in tre anni.

Sul piano del welfare, il Comune incrementa le risorse sociali di 650 mila euro, raggiungendo i 10,2 milioni complessivi destinati alle fasce più fragili: 1,5 milioni agli anziani, 1,6 ai minori e 2,8 alle persone con disabilità. Riconfermati, dicevamo, i progetti “Benvenuti in città”, con 200 mila euro per contributi affitto ai giovani, e il Bonus Sport fino a 300 euro per figlio per le famiglie a reddito più basso (quest’ultima misura finanziata con circa 70mila euro).

Per istruzione e cultura vengono impegnati 7 milioni di euro, con il mantenimento di eventi, mostre, festival e iniziative per rivitalizzare il centro storico e sostenere l’intero comparto economico cittadino.

Il capitolo opere pubbliche registra per il 2026 nuovi investimenti pari a 17,2 milioni di euro, che si sommano ai 300 milioni realizzati dal 2015. Le risorse finanzieranno interventi nei quartieri (3,8 milioni), negli edifici scolastici (2,5 milioni), nel verde pubblico (1 milione), su strade e marciapiedi (650 mila euro), piste ciclopedonali (1,9 milioni), trasporto pubblico (3,9 milioni) e patrimonio immobiliare comunale ed ERP (450 mila euro).

Tra le opere previste in consegna nel 2026 figurano la nuova scuola di Borgochiesanuova, la palestra della scuola Martiri di Belfiore, la sala polivalente della scuola Tazzoli, i sottopassi di via Visi, via Montello, ITIS e stazione ferroviaria, oltre all’ex Bocciodromo, la Palazzina Liberty e le riqualificazioni di viale Asiago, via Luzio e dei giardini di piazza Virgiliana. In programma anche la Club House di San Pio X, il centro sociale del quartiere Rabin e le nuove ciclabili Lunetta-Aldi e Dosso del Corso.

Il Comune dedica inoltre circa 2,5 milioni di euro alle politiche giovanili tra spesa corrente e investimenti strutturali: oltre 1,5 milioni per attività trasversali e 950 mila euro per spazi dedicati, tra cui Bocciodromo, skate park, Biblioteca Baratta e Santagnese10.

“Nonostante lo scenario che si prospetta per il 2026 – ha dichiarato l’assessore Giovanni Buvoli – con la conferma dei tagli ai Comuni da parte del governo e l’aumento dei costi dei servizi e del personale, abbiamo mantenuto fermi gli obiettivi di mandato rivolti in particolare alle fasce più fragili e alla rivitalizzazione della città. Prosegue la mole importante di investimenti in opere pubbliche per migliorare la vivibilità e l’attrattività del nostro Comune.”

“In un periodo storico – osserva il sindaco Palazzi – che dal Covid ad oggi per famiglie e imprese ha solo segnato aumenti di prezzi su aumenti e servizi e dunque una riduzione del potere d’acquisto, abbiamo deciso di tenere invariate le tariffe e le tasse. Sono 5 anni che tutti i cittadini vivono questa situazione: non crescono i salari e aumenta il costo della vita, una spirale che causa seri problemi di tenuta dei bilanci delle famiglie. Anche quelle con due stipendi e figli a carico, fanno fatica a reggere aumento dei costi. Da qui la scelta politica, seppur ottenuta a fatica con risparmi su altri capitoli di spesa, di non aumentare costi per i cittadini, facendocene in parte carico. Un esempio: c’è stato un aumento di 300mila euro sul personale Aspef, abbiamo scelto di non farlo ricadere sulle famiglie”.

“Inoltre abbiamo portato avanti l’incentivo per l’affitto per i  giovani che lavorano e risiedono a Mantova, con l’obiettivo di rendere strutturale la misura. Questa, assieme ai nidi gratis, è la misura più importante per il futuro della città, perché una città che invecchia, per sostenere il costo di servizi di buon livello, ha bisogno di residenti che lavorano e pagano le tasse, dunque è fondamentale portare i giovani nel capoluogo. Un dato lampante: abbiamo ad oggi oltre 500 nuovi residenti in più rispetto al 2024”. Alla fine dello scorso anno erano 50.159 i residenti nel capoluogo, oggi sono saliti a 50.693. “Quando siamo arrivati nel 2015 – spiega Palazzi – i residenti a Mantova erano 48.588”. Dunque un incremento del 4.33% in dieci anni e dell’1% circa nel solo volgere di un anno.

“Fondamentali anche gli investimenti – conclude Palazzi -, le opere pubbliche hanno cambiato volto della città portando economia e lavoro. Come Anci stiamo chiedendo di rivedere le scelte sbagliate da parte del Governo sui comuni, che ha creato un taglio degli investimenti”. “In un paese in cui la crescita è bloccata, è evidente che tagliare investimenti dei Comuni, che sono gli enti più prossimi ai cittadini, produrrà una ulteriore riduzione della crescita del PIL, creando un danno anche per il tessuto economico”.