Mantova, semplificare per dare impulso a nuove opportunità: via all’iter della revisione di disciplina commerciale

L'assessore Andrea Murari

MANTOVA – Dare impulso alla crescita commerciale ed economica della città, in particolare al distretto urbano del commercio, semplificando le norme e abbattendo i costi. Puntare alla rigenerazione urbana attraverso il commercio, permettendo di insediare medie strutture di vendita dove si recuperano edifici dismessi, dentro e fuori dal centro storico.

Queste le principali finalità della revisione della disciplina commerciale e delle attività economiche di servizio al cittadino di cui, con Delibera di giunta n. 39 del 24.02.2021, è stato avviato il procedimento di variante al PGT, e relativo procedimento di verifica di assoggettabilità a VAS ai sensi della DGR 3836/2012, per la fase di messa a disposizione nell’ambito della Verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, nonché per la fase di consultazione ed espressione del parere da parte delle parti sociali ed economiche di cui all’art. 13 della l.r. 12/2005 e s.m.i..

“Il Paese vive una fase di crescita, ma perché anche qui arrivino nuove opportunità serve semplificare, – dice il Sindaco di Mantova Mattia Palazzi – avere regole chiare e non un eccesso di divieti che hanno dimostrato di non aiutare la crescita della città”.

“Per le nuove sfide della città il commercio può essere uno strumento fondamentale sia di crescita economica che di recupero urbano. – spiega l’Assessore Andrea Murari –  Per questo è necessario semplificare molto le procedure e ridurre decisamente i costi per chi vuole aprire un’attività, sia nel centro storico che nei quartieri, portando servizi e recuperando immobili abbandonati”.

La proposta di Variante al PGT introduce alcune modifiche della componente regolativa del PGT (Piano delle Regole e Piano dei Servizi) definendo agevolazioni insediative (in particolare in termini di dotazione per servizi richieste) per le attività commerciali poste all’interno del Distretto del commercio. Inoltre, sempre attraverso modifiche all’articolato del PR e del PS si pone l’obiettivo di rispondere ad alcune criticità relativamente alla localizzazione di medie e grandi strutture di vendita all’interno del tessuto urbano consolidato.

La proposta di Variante è stata anticipata da un’intensa attività conoscitiva di analisi e interpretazione geografica della struttura insediativa commerciale locale, tesa ad individuare temi di intesse e questioni critiche emergenti connesse alle norme dello strumento urbanistico vigente. Questa fase conoscitiva ha portato alla redazione di un ricco materiale informativo che stato sottoposto all’attenzione della componente tecnica e politica del Comune di Mantova come supporto alla definizione delle strategie regolative della proposta di Variante.

In sintesi, la Variante propone di:

•    Individuare il perimetro del Distretto del commercio quale ambito urbanistico specifico entro il quale incentivare la localizzazione di nuove attività commerciali e paracommerciali con l’obiettivo di potenziarne l’attrattività;

•    Utilizzare le MSV come forma di incentivazione per la riqualificazione di immobili dismessi di qualsiasi destinazione e di ambiti in cui sono localizzati immobili dismessi di qualsiasi destinazione purché le localizzazioni dimostrino, in fase autorizzativa, la compatibilità con il contesto con particolare riferimento alla mobilità viabilistica;

•    Definire condizioni urbanisticamente favorevoli ed incentivanti per la localizzazione di nuovi attrattori commerciali di media dimensione all’interno del distretto del commercio, consentendo comunque localizzazioni esterne ma caratterizzate da procedimenti più onerosi in termini di dotazioni di aree a servizi e studi preliminari richiesti (traffico, impatto occupazionale, diversificazione standard, etc.).

In particolare:

per il Distretto Urbano del Commercio

  • Ammissibilità MSV fino a 2.500 mq anche organizzate in forma unitaria, con presentazione piano attuativo per strutture tra i 1.500 e 2.500 mq;
  • Nessuna dotazione di servizi richiesta per attività del commercio al dettaglio fino a 600 mq di Sv (equiparazione de facto delle MSV fino a 600 mq con gli esercizi di vicinato) che mostrano una maggiore compatibilità con il tessuto storico delle aree centrali;
  • Nessuna dotazione di servizi richiesta per esercizi di Vicinato, artigianato di servizio, ricettivo, esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e attività paracommerciali (questi ultimi due solo fino a 250 mq di Sl);

per gli ambiti esterni al distretto del commercio

  • Ammissibilità MSV e GSV dove esistenti o in edifici dismessi precedentemente utilizzati per MSV o GSV;
  • Ammissibilità di nuove MSV come incentivazione alla rigenerazione di immobili dismessi/abbandonati o ambiti in cui sono presenti immobili dismessi/abbandonati;
  • Nessuna dotazione aggiuntiva richiesta (adeguamento) per riattivazione di MSV e GSV dismesse;
  • Per le medie strutture di vendita esterne al DUC, il 30% della dotazione di servizi richiesta (già 130%) è finalizzata dal Piano dei Servizi allo sviluppo, al sostegno e al rilancio delle attività commerciali in specifici ambiti territoriali, con prioritario riferimento al distretto del commercio.
  • Il supporto tecnico-scientifico in materia di urbanistica commerciale per la stesura della variane è stato realizzato dal Laboratorio URB&COM del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano.

In data 1° dicembre 2021 è stata approvata da parte della Giunta Comunale la proposta di variante al PGT per la fase di messa a disposizione nell’ambito della Verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, nonché per la fase di consultazione ed espressione del parere da parte delle parti sociali ed economiche di cui all’art. 13 della l.r. 12/2005 e s.m.i..

Gli elaborati relativi alla proposta di variante al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi saranno messi a disposizione mediante pubblicazione su sito web regionale SIVAS e su sito web comunale al fine di garantire la più ampia partecipazione prima dell’adozione della proposta da parte del Consiglio Comunale che avverrà solo dopo la conclusione della procedura di verifica di assoggettabilità a VAS.

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