108 i beni confiscati alla mafia nel Mantovano tra case, terreni e capannoni. Il punto in un convegno

MANTOVA – Sono 108 beni confiscati alla mafia nel Mantovano. Si tratta di appartamenti, terreni ed alcuni fabbricati ad uso artigianale – commerciale distribuiti in sette comuni della provincia virgiliana.
Attualmente non tutti i beni confiscati in provincia di Mantova sono ritornati in uso alla collettività, come prevede la legge. E proprio un punto su questo tema sarà quello che sarà fatto con la tavola rotonda in programma martedì 17 ottobre 2023 alle ore 15.30 alla Casa del Mantegna a Mantova.

A promuoverla e organizzarla è il Coordinamento Provinciale sulla legalità.  

 “Questo incontro – spiega Luigi Gaetti, presidente del Coordinamento Provinciale sulla Legalità, vedrà la partecipazione di tutti i protagonisti della gestione dei beni confiscati, cioè Prefettura, Comuni, Associazioni e cittadini ed ha come obiettivo il promuovere i progetti di riutilizzo dei beni con finalità sociale. L’idea è quella di sensibilizzare i cittadini all’uso dei beni confiscati, capire quali progetti possono essere realizzati, quali sono i problemi principali sui quali concentrarsi. Uno sguardo al futuro, in un momento storico in cui la legislazione di beni confiscati è oggetto di ampie critiche”.

 “Il contrasto alle mafie – prosegue Gaetti – non passa solo attraverso un’azione giudiziaria, ma anche attraverso il ritorno dei beni sottratti alla collettività con attività illecite mafiose ed è un dovere di tutta la comunità dar nuova vita a questi beni. Ricordiamo che la confisca dei patrimoni ai mafiosi fu un’intuizione di Pio La Torre, che pagò con la vita questa proposta”.

L’incontro, a ingresso libero, è rivolto a tutti coloro che sono interessati al possibile uso dei beni confiscati. Lo scopo della tavola rotonda è proprio quello di creare sinergie e condividere esperienze e progettualità.

Tra i relatori, oltre a Gaetti, il prefetto di Mantova Gerlando Iorio, i sindaci dei comuni dove sono ubicati i beni confiscati e Paola Rossi del Centro servizi al volontariato di Mantova.

 

 

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