19/10/2000 a San Benedetto il Po sommerge case e aziende. Ma dopo 20 anni l’argine tra Bardelle e Mirasole è ancora da alzare

SAN BENEDETTO PO – Era stata una notte lunghissima quella tra il 18 e il 19 ottobre 2000 a San Benedetto Po. E una notte di grande concitazione con tante gente che era rimasta sugli argini, insieme anche ai tanti giornalisti accorsi sul posto, per vedere cosa sarebbe accaduto, perchè quelle voci che già dal giorno prima circolavano sempre più insistentemente facevano paura. Voci che dicevano che proprio a San Benedetto si sarebbe rotto l’argine nella golena di Po morto per rallentare la furia della piena. Mai il grande fiume aveva raggiunto simili livelli. A Sermide toccò addirittura quota 10,71.
Intorno alle 5 di mattina i tecnici dell’allora Magistrato per il Po decidono che è arrivato il momento di rompere l’argine piccolo. Accade poco per alcune ore, poi verso le 10 l’argine inizia a franare e nel giro di poco un’onda immensa con una corrente fortissima inizia a entrare in golena e a sommergere tutto ciò che trova sul suo percorso.

Nel giro di poche ore si forma un grande lago di 800 ettari profondo circa sette metri con 32 milioni di metri cubi d’acqua che sommerge case e aziende in golena.
Sono passati esattamente 20 anni da quel 19 ottobre che la gente di San Benedetto non potrà dimenticare.
In 20 anni sono cambiate tante cose, nella golena vivono ancora alcune persone e ci sono anche un paio di aziende agricole ma con molti meno animali rispetto a quanto accadeva nel 2000. In una c’è un allevamento di vacche da latte e in un’altra di cavalli, “che – come spiega il sindaco Roberto Lasagna – sanno dove riparare qualora ci sia la necessità”.
In 20 anni sono anche stati innalzati gli argini del territorio di San Benedetto, ma non tutti. “Rimane ancora da alzare il tratto da Bardelle a Mirasole – prosegue Lasagna – L’abbiamo richiesto tante volte, è nella pianificazione dell’Aipo ma non ci sono risorse per i lavori”.
Dunque cosa significa? Che se il Po arrivasse ai livelli del 2000 nei tre chilometri circa di argine non innalzato l’acqua potrebbe tracimare? “Questa possibilità c’è  – risponde il sindaco – e siamo infatti preoccupati perchè se il fiume dovesse uscire in quel tratto sommergerebbe tutta la zona tra l’Argine del Secchia e quello del Po da San Benedetto fino a Guastalla passando anche per i territori di Moglia e Suzzara”.