300 mantovani sfilano a Milano contro le mafie: possiamo batterle. In 70 mila in corteo per fare memoria

parte degli studenti mantovani che hanno sfilato a Milano

MILANO – Da Mantova a Milano per partecipare alla grande manifestazione in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno e per le vittime innocenti delle mafie.
Circa 300 i mantovani arrivati nel capoluogo lombardo dove hanno sfilato ben 70 mila persone. 160 erano gli studenti degli Istituti Fermi e Mantegna e dei Licei Virgilio e Arco-Este. E poi i rappresentanti della Rete Studenti Medi che invece hanno raggiunto Milano in treno, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, i responsabili di diverse Associazioni, e ovviamente di Avviso Pubblico e di Libera, gli organizzatori dell’iniziativa. Con loro a Milano, in rappresentanza del Comune di Mantova, l’assessore alla legalità Alessandra Riccadonna, ma diversi sono stati i sindaci e gli amministratori mantovani che hanno sfilato indossando le loro fasce tricolori.
E proprio il fondatore e presidente di Libera don Luigi Ciotti ha raccontato il perchè in questa giornata si leggano i nomi di tutte le vittime innocenti delle mafie, quest’anno 1069.
“La Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie nasce grazie a una donna: non scorderò mai il primo anniversario di Capaci, mentre le autorità ricordavano Falcone e Morvillo sentivamo questa donna, il suo pianto, era la colonna sonora. Era la mamma di Antonio Montinaro. A un certo punto – ha spiegato don Ciotti dal palco di Piazza Duomo – lei mi prende e mi dice una domanda, ma come mai non dicono mai il nome di mio figlio, il primo diritto è essere chiamata per nome”.
Poi don Ciotti continua: “Sono 150 anni che parliamo di mafia, oggi noi qui da Milano diciamo che e’ possibile un mondo senza mafie, un mondo di verita’ e giustizia. Vi prego contagiate gli altri, scuotete le coscienze. Le mafie uccidono le speranze. Allora forza, ne vale veramente la pena”.
“…Le mafie sono diventate moderne imprese. Ricorrono meno alla violenza diretta perché possono contare su quella bianca del capitale economico. La convivenza è dovuta a connivenza e sottovalutazione, a letture antiche che si continuano a fare sulle mafie, letture inadeguate dei fenomeni criminali che si sono evoluti assumendo forme e metodi che richiedono nuovi sguardi e nuove strategie. Allora forse la saldatura tra mafie e capitale economico richiede oggi dei nuovi paradigmi” spiega il presidente di Libera.
Il corteo si è snodato da Porta Venezia sino a Piazza Duomo dove erano presenti anche oltre 500 famigliari delle vittime delle mafie, arrivati pure dall’estero.
“E’ stato molto bello essere presenti e vedere tanti rappresentanti di istituzioni e giovani sfilare insieme. E’ importante infatti che proprio dalla scuola si inizi a diffondere la cultura della legalità. Qui si rinnova l’impegno, ci si sente parte di una comunità che vuole essere libera da mafia e corruzione e che continuerà a lottare per questo” spiega l’assessore Riccadonna.