50 anni fa si completava l’Autostrada del Brennero

MANTOVA – 50 anni fa, l’11 aprile 1974 per la prima volta l’autostrada del Brennero fu percorribile in tutto il suo percorso dal Brennero a Modena, grazie all’apertura dell’ultimo tronco Chiusa-Bolzano Sud. Furono necessari dieci anni per completare l’opera: i primi cantieri presero il via nel maggio 1964, mentre l’autostrada iniziò a funzionare nel 1968.

Chi non è più giovanissimo e da bambino o ragazzo abitava nei paesi mantovani vicini al tracciato dell’autostrada ricorda come negli ultimi mesi prima dell’apertura, quel bel asfalto liscio dove non transitava nessuno, era stato trasformato in una pista dove andare a pattinare ma anche a correre e a divertirsi con gli amici. Del resto quando mai si sarebbe ripresentata un’occasione pià ghiotta? Bastava superare i guardrail e il divertimento aveva inizio.

L’attesa in ogni caso per l’apertura dell’A22 era altissima nel Mantovano: finalmente anche il territorio virgiliano aveva la sua autostrada. Dal 27 luglio 1972 si potè viaggiare dal Brennero a Chiusa e da Bolzano a Modena. 34 i lotti in cui fu suddiviso il percorso che divenne da subito un’arteria fondamentale per collegare il Sud e il Nord d’Europa e che ebbe un impatto importante sullo sviluppo economico italiano.

“Quando, esattamente cinquant’anni fa, venivano aperti tutti i 314 chilometri dell’A22 – osserva Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero – vi circolavano in media 10.000 veicoli al giorno. Oggi ne contiamo 200mila, 70 milioni all’anno. Penso che questi numeri raccontino molto bene quanto questa arteria sia stata importante per connettere l’Italia all’Europa. La sfida che ci attende ora, e di cui abbiamo già gettato le basi dotando l’infrastruttura del più avanzato sistema C-ITS italiano, è quella di fare dell’A22 una vera Smart Highway attraverso le Alpi. L’autostrada, in questa prospettiva, va infatti pensata come una vera e propria città lineare, non un luogo di passaggio ma un sistema di mobilità integrato, efficiente e sostenibile, ricco di potenzialità”.

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here