DRAGONCELLO (POGGIO RUSCO) – Il lancio dei paracadutisti è stato annullato, non c’erano le condizioni meteo per lanciarsi in sicurezza a causa del vento e di grossi cumuli di nubi che riducevano la visibilità, ma quella tenutasi stamani a Dragoncello di Poggio Rusco, a ricordo dell’Operazione Herring, è stata comunque una bella cerimonia e anche molto sentita.
Tra l’altro si è trattato della prima cerimonia in presenza a ricordo di quanto accadde nell’aprile del ’45 dopo due anni di sospensione causa pandemia.
La prima parte dell’evento si è tenuta al monumento nazionale che ricorda i caduti dell’Operazione Herring, l’unico aviolancio di guerra effettuato in Italia nella storia dei paracadutisti italiani, che rappresentò un’importante operazione di infiltrazione e sabotaggio effettuata nella notte tra il 19 e il 20 aprile 1945 in appoggio all’attacco decisivo degli Alleati che stavano liberando l’Italia.
Poi ci si è spostati al cippo di Corte Ca’ Bruciata, per la deposozione di una corona d’alloro, là dove morirono 14 paracadutisti della Centuria Nembo.
A ricordare l’importanza dell’operazione militare e l’eroismo dei giovani paracadutisti che persero la vita per portarla a termine sono stati il sindaco di Poggio Rusco Fabio Zacchi e il colonnello Luigi Pulli, comandante del 185° Reggimento Paracadustisti “Folgore”.
Le cerimonie hanno visto anche gli interventi del sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi Federico Tommasi e della poetessa Lia Pinotti.