A Pegognaga sarà intitolato a Naval’nyj un luogo pubblico

PEGOGNAGA – Approvata all’unanimità a Pegognaga la proposta della maggioranza d’intitolare un luogo o uno spazio pubblico ad Aleksej Naval’nyj. La minoranza di centrosinistra RiAttiviamo Pego ha tuttavia ritenuto necessario esigere un emendamento alla mozione che Civici Uniti per Pegognaga ha accettato senza riserve. La proposta è stata inoltrata tramite mozione, letta in consiglio comunale dal capogruppo di maggioranza Stefano Schivi. Il documento dopo aver descritto corso di studi universitari di Navalny e l’apertura di un socialblog col quale ha creato un movimento d’opinione critica verso le scelte politiche di Putin, denunciando la corruzione di alti funzionari politici e di uomini d’affari legati allo “zar”, conclude con la condanna morale e politica del capo di stato russo e propone altresì di coinvolgere nel percorso anche il Consiglio Comunale Ragazzi e Ragazze di Pegognaga. Il passo indicato dall’opposizione doversi emendare è dove si afferma che «l’attivista russo è recentemente morto in circostanze ancora da chiarire». «Non ci riconosciamo – ha dichiarato Viola Messori – in questa frase, perché ricondotta a un riferimento del partito della Lega, detta da Salvini. Chiediamo che venga assolutamente tolta». «Perciò – spiega il sindaco Matteo Zilocchi – la cambiate con “è morto a causa del regime totalitario di Putin”. Noi non abbiamo nessun problema». Anche Schivi conferma l’accettazione dell’emendamento ma conclude con una frecciatina «Ci avete chiesto di dire che siamo contro il regime di Putin. Ebbene, accettiamo e lo ribadiamo. Ma nel vostro comunicato stampa c’è scritto che questa mozione è solo apparenza. E’ un po’ da regime totalitario pensare di essere sicuri di quello che pensano gli altri». A ricomporre la situazione interviene Tertulliano Lasagna della maggioranza «Navalny è stato avvelenato con gas nervino. Tuttavia ha testimoniato nella sua Russia l’amore per la libertà sacrificando la sua vita. Fa pensare a quello che per noi è stato il martire della libertà Giacomo Matteotti morto 100 anni fa dopo aver accusato i fascisti di brogli, violenze e uccisioni». Messori «Condivido pienamente».

Riccardo Lonardi