PEGOGNAGA – Il medico di famiglia Luciano Sogari, tra i più amati professionisti del settore sanitario, é deceduto all’età di 69 anni, alla soglia di pochi mesi dalla quiescenza. Il ferale evento é stato causato da una complicanza cardiovascolare che lo ha visto soffrire per lunghi mesi, nel corso dei quali tuttavia il medico ha sempre sperato di poter riprendere la propria attività.
Speranza che per altro gli veniva continuamente espressa non solo da suoi pazienti, ma anche da tutti i pegognaghesi. La sua dipartita ha lasciato sgomenta l’intera popolazione di Pegognaga, dove Sogari ha esercitato per quasi quattro decenni la professione, lasciando un segno indelebile di profonda empatia nelle migliaia di pazienti avuti in cura. La sua concezione dell’arte medica fondava infatti sulla visione globale della pratica, partendo dal presupposto di trovarsi di fronte non ad una malattia, bensì ad una persona in stato di sofferenza fisica, ma sopratutto psicologica e per l’arrecante disagio ai famigliari. In buona sostanza Sogari ha interpretato l’arte medica, non come professione, bensì come vocazione, fin dai primi anni di esercizio, quando giovane medico si é trovato a dover seguire i pazienti di Portiolo. In questa scelta vocazionale determinante é stata la moglie Mara Compagni, sposata nel 1974, ovvero due anni prima di conseguire la laurea alla Statale di Milano. Dalle nozze agli studi universitari alla carriera professionale, la moglie Mara non ha mai lasciato solo il marito, incoraggiandolo in ogni suo impegno allargandone la visione sugli orizzonti sociali, che poi il dr Luciano ha saputo trasformare in promozione umana dei suoi pazienti. Sogari s’era trasferito poi a Pegognaga, su invito dei medici condotti Gianfranco Cerchiari e Sergio Piazza, i quali si trovavano pressati da richieste di interventi ambulatoriali e domiciliari. Sogari aveva accettato con molta umiltà l’invito, facendosi subito amare dai nuovi pazienti e stimare dai colleghi. Di solida preparazione scientifica, dopo la laurea, si era specializzato in idrologia termale, quindi in dermatologia con uno dei maggiori luminari dell’epoca, il prof. Ruggero Caputo. Oltre la moglie lascia i figli Fabiana, Fabio e Chiara, nonché i nipotini Matilde ed Isacco.
Le esequie si sono svolte oggi partendo dall’abitazione in via Dall’Oglio, alla volta della Pieve San Lorenzo. La salma é stata tumulata nel cimitero di Brede in San Benedetto Po. L’emergenza Covid-19 ha impedito alla migliaia di estimatori di esprimere all’amato medico la profonda riconoscenza per il bene da lui profuso. D’altro canto proprio in ragione dell’emergenza gli stessi famigliari avevano invitato la popolazione a partecipare spiritualmente.
Riccardo Lonardi