A Suzzara una nuovo polo per la prima infanzia: il progetto candidato ai fondi del Pnrr

SUZZARA – Il Comune di Suzzara ha candidato la costruzione di un nuovo polo per la prima infanzia nell’ambito dell’Avviso pubblico del Ministero dell’Istruzione riguardante la
“Presentazione di candidature per la realizzazione di strutture da destinare ad asili
nido e scuole di infanzia”, da finanziare nell’ambito del PNRR.

Obiettivo del Comune sono la valorizzazione e il miglioramento del patrimonio immobiliare, anche attraverso interventi di sostituzione edilizia volti ad innovare le sedi scolastiche dal punto di vista architettonico, strutturale, della sostenibilità ambientale e che siano maggiormente fruibili e inclusive e in grado di garantire una didattica basata su nuove metodologie per favorire l’apprendimento. Tutti i obiettivi che l’amministrazione comunale punta a raggiungere con un nuovo polo per la prima
infanzia da realizzare nell’area dove si trovano attualmente la scuola dell’infanzia
“Rodari” e l’asilo nido comunale “Primavera”.

Il nuovo polo si svilupperà in due corpi di fabbrica contigui, di sviluppo lineare, ma
aventi ciascuno propria autonomia strutturale e funzionale: uno sarà adibito ad asilo
nido su unico livello con accesso principale da Piazzale della Resistenza e l’altro
destinato a scuola dell’infanzia con sviluppo su due livelli, piano terra e primo, e
accesso principale da via Lambrakis. A ridosso dell’altro edificio pubblico esistente,
saranno collocati i servizi come la refezione e gli spazi ad uso esclusivo del
personale.

Le superfici di progetto saranno per l’asilo nido pari a circa 1.500 mq per
70 alunni, mentre per la scuola materna circa 2.000 mq per 150 alunni.
Gli edifici presenteranno strategie finalizzate a rispondere ai criteri della
progettazione sostenibile secondo i vigenti protocolli nazionale e regionale per la
certificazione di sostenibilità ambientale, secondo il modello di edificio ad energia
quasi zero (NZEB).
Pochi mesi fa il Ministero ha approvato l’adozione delle Linee pedagogiche per il
sistema integrato zero-sei che rappresentano una rivoluzione nel considerare i servizi
educativi per quella fascia d’età come delle vere e proprie strutture di comunità in
grado di garantire i diritti educativi dei bambini e delle bambine.

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