Abolito il set aside per il 2022, Coldiretti Mantova: “Benefici anche per la nostra provincia”

Psr, dalla Regione 400 mln di euro in due anni per le aziende agricole. Con i primi bandi già disponibili 185 mln

Abolito il set aside per il 2022, la decisione della Commissione Europea è arrivata, dopo che da tempo circolavano voci sull’abolizione del riposo obbligatorio dei campi agricoli.

E’ stata pubblicata nella Gazzetta Europea del 23 marzo la decisione che prevede la deroga al regolamento di obbligo di riposo per le aziende che superano i 15 ettari.
Il regolamento demanda però la decisione di approvare tale deroga ai singoli Stati Membri entro il 14 Aprile.

A questo punto la palla passa all’Italia che potrà confermare che per il solo 2022 il riposo obbligatorio sarà abolito dando così la possibilità alle aziende soggette all’obbligo di decidere di seminare anche sui terreni a riposo.

Circa 6mila ettari le aree interessate nella provincia di Mantova. “Noi abbiamo sollecitato questa misura – commenta Coldiretti Mantova – perchè può dare una parziale soluzione all’approvvigionamento delle materie prime e ridurre le esigenze di import di cereali che scarseggiano. Anche la nostra provincia, prevalentemente zootecnica ne trarrebbe beneficio da coltivare più terreno”.

Sul territorio provinciale si ipotizza che possano ritornare in piena produzione circa 6mila ettari, su un totale stimato a livello nazionale da Palazzo Rospigliosi di circa 200mila ettari e su potenziali 4 milioni di ettari su scala comunitaria.

Per Coldiretti Mantova il provvedimento costituisce una vittoria sindacale significativa, che si accompagna con il riconoscimento da parte del ministero delle Politiche agricole del digestato come ammendante, battaglia storica di Coldiretti per contrastare l’impoverimento dei suoli e ridurre l’impatto della chimica di sintesi sui campi.

“Naturalmente per poter mettere in produzione i terreni – riconosce Coldiretti Mantova – sono necessari interventi per la preparazione dei suoli in vista delle semine, tenuto conto che non su tutti i 6mila ettari provinciali sarà possibile ricorrere alla minima lavorazione o alla semina su sodo, soprattutto per gli effetti della siccità che hanno compattato la terra, rendendo più difficili le operazioni in campo”.

Un provvedimento, quello di abolire il set aside, nato per fronteggiare i blocchi dell’export di grano, mais e cereali e semi oleosi come soia e girasole da Russia e Ucraina per far fronte quindi alla carenza di materie prime e al conseguente rincaro prezzi, con questi ultimi schizzati letteralmente alle stelle dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Il decreto Ue prevede in sostanza una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei terreni disponibili e la possibilità di destinare a produzione anche superfici altrimenti lasciate a riposo.

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