MANTOVA – “Acqua sempre più salata per i mantovani. Un salasso se confrontato con le altre città lombarde tanto da portare il capoluogo virgiliano ad essere sul podio per quanto riguarda le tariffe”. A dirlo è il consigliere comunale di Forza Italia, Pierluigi Baschieri.
“Dopo il rimbalzo economico delle materie prime generatosi a seguito della pandemia e della situazione geopolitica sempre più influenzata dai conflitti internazionali le bollette degli utenti mantovani stanno rientrando ai livelli pre-Covid. Oggi il prezzo dell’energia stabilito dalla Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) si aggira intorno ai 0,12762 €/Kwh come nel 2019, mentre il prezzo del gas previsto dalla medesima authority è sceso a 0,297889”.
“A salire è solo il costo dell’acqua che è sempre più considerato l’oro blu dopo la lettura delle bollette che arrivano nelle case degli utenti. I mantovani sono i primi a constatarlo rilevando, come certifica l’ Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che la loro spesa spesa media sia pari ad euro 403 nel caso sia consumino annualmente 182 Mc di acqua, aumento del 21,9% rispetto al 2019, ovvero pari ad euro 333 nel caso in cui il consumo sia di 150 Mc, variazione del 21,8% in confronto al 2019. Un salasso se confrontato con le altre città lombarde tanto da portare il capoluogo virgiliano ad avere i conti tra i più salati dell’intera regione. Un primato poco gradito, se confrontato all’iperattiva e costosissima Milano che vanta prezzi inferiori del 50% rispetto a Mantova. La media lombarda per la bolletta idrica nel 2023 è di 365 € per ogni singola famiglia mentre la media nazionale è pari a 478€, in aumento del 24,3% negli ultimi 5 anni”.
“Questi rincari suonano come un tradimento dopo il referendum del 2011 in cui gli italiani sancirono che l’acqua tornasse completamente pubblica e non si sarebbe più di tanto potuto fare profitto – sottolinea il consigliere -. Un abrogazione parziale che prevedeva lo stralcio dalla norma dell’ “adeguata remunerazione del capitale investito” per la determinazione della tariffa dell’acqua, quindi niente più speculazioni e business. E dire che liquidazione del socio privato dalla compagine di Tea Acque non è certo avvenuta gratis, oggi la nuova società totalmente pubblica Aqa macina investimenti e profitti pari ad una azienda privata”.
“E’ per questo che invitiamo il sindaco Palazzi e l’assessore all’ambiente Murari a stabilizzare la tariffa idrica – insiste Baschieri -, d’altronde Aqa non è altro che una partecipata in mano a Tea Spa, società di cui il comune di Mantova detiene oltre il 72% del capitale sociale ed è in grado di influenzare ogni indirizzo economico e politico.
“Serve un patto di ferro con la Provincia, che governa l’azienda speciale “Ufficio d’Ambito” che organizza e regola il servizio idrico ed integrato dell’intero circondario, un blocco delle tariffe per un biennio sicuramente sarebbe utile per riallineare la maggiore spesa delle famiglie mantovane rispetto a quelle degli altri capoluoghi, il tutto supportato dal fatto che gli investimenti sostenuti sino ad ora hanno già portato la rete idrica comunale ad un buon livello di efficienza con perdite per il solo capoluogo del 16% e quelle degli altri comuni al 27% ed i nuovi interventi avranno un beneficio sui piani finanziari come annunciato dal presidente Ghizzi di Tea Spa. In poche parole serve una tregua idrica”.