Agroalimentare: in Lombardia controlli per certificare l’assenza di residui antibiotici

“I produttori lombardi garantiscono la massima qualità e sicurezza alimentare. Contro tutte le fake news che spesso vengono veicolate, ma soprattutto per garantire genuinità e salute, Regione promuove uno studio scientifico approfondito sulle filiere della carne, del latte e delle uova”.
Lo annunciano la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, e l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, al termine della odierna seduta di Giunta che ha approvato il ‘Progetto di valorizzazione delle filiere produttive lombarde della carne, del latte e delle uova. Mediante la ricerca di residui di antibiotici, metalli e ormoni con nuove metodiche analitiche ad ampio spettro ed elevata sensibilità’. A oggi è, dunque, possibile effettuare un’attività innovativa di monitoraggio sulla presenza di residui chimici in tutte le fasi produttive delle principali filiere di alimenti di origine animali.

Controllo delle varie filiere
CARNE: per la filiera della carne verranno raccolti un totale di 255 campioni di muscolo prelevati da impianti di macellazione industriali, da animali regolarmente macellati provenienti da allevamenti lombardi.
Suini
In Lombardia sono presenti 356 macelli di suini, di questi 221 hanno fornito il numero di capi macellati nel 2020, che è pari a 4.008.417 capi.
Vitelli e vitelloni
In Lombardia sono presenti 340 macelli di bovini, di questi 306 hanno fornito il numero di vitelli e vitelloni macellati nel 2020, che è pari a 272.354 animali. Sono state escluse dal campionamento le vacche.
Polli e tacchini
In Lombardia sono presenti 44 macelli di polli e tacchini, di questi 18 hanno fornito il numero di capi macellati durante il 2020, pari a 61.509.287 milioni.

UOVA: La filiera delle uova risulta essere un settore particolarmente rispettoso delle norme previste. Infatti, nell’ultimo biennio, non sono state riscontrate non conformità rilevanti. Ciò nonostante, considerata l’importanza di tale filiera, si è deciso di includerla nel progetto. Ipotizzando una prevalenza di positività agli antibiotici dello 0.4%, con un livello di confidenza del 95% e un errore dell’1%, dovranno essere sottoposti a campionamento 100 allevamenti, da suddividere per ciascuna Ats. Per ogni allevamento sarà prelevato un campione costituito da 6 uova.