MANTOVA – Ampliare l’offerta dei trasporti pubblici, garantire opportunità di studio a tutti gli studenti e requisire la sanità privata: queste le tre proposte avanzate da Potere al Popolo al fine di evitare la creazione di nuove diseguaglianze e profitti per pochi a causa dell’emergenza sanitaria. “In questi giorni di seconda ondata non possiamo stare a guardare un sistema insufficiente in tempi ‘normali’ che crolla sotto il peso dell’emergenza e delle sue contraddizioni: nei Dpcm a raffica, nel caos tra Stato e Regioni, serve tutelare le parti più deboli della società. Facciamo tre proposte concrete ai Comuni, alla Provincia e alla Regione”.
Tre richieste che partono, come detto, da “più autobus e più autisti: il trasporto pubblico locale è stato martoriato per anni da tagli alle corse in modo da garantire alti dividendi per gli azionisti. Con la pandemia, anche le agenzie di trasporto privato sono in affanno. I profitti siano utilizzati per assumere autisti e noleggiare autobus privati dove necessario per aumentare l’offerta per studenti e pendolari. L’alternativa non può essere chiudere le scuole o il ‘si salvi chi può’ di chi porta i figli con mezzi propri”.
Al centro anche lo studio, visto come un’opportunità da garantire a tutti gli studenti: “la Campania chiude le scuole, l’Emilia-Romagna chiede di cambiare gli orari a causa dei trasporti insufficienti e si vuole dirottare tutto sulla didattica a distanza. Quella distanza – spiega Marco Rossi di Potere al Popolo – distorce il rapporto tra insegnanti e docenti, riducendolo ad uno schermo alienante. In più per chi non ha un computer o una buona connessione domestica, si profila una diseguaglianza formale inaccettabile: servono spazi pubblici per ampliare l’offerta di aule e un piano per dare strumenti alle famiglie per affrontare la didattica a distanza”.
Proposte anche di termini di sanità privata: “otto mesi fa – spiegano da Potere al Popolo – abbiamo visto tutti che il modello criminale di privatizzazione e smantellamento della sanità pubblica ha creato un disastro per lavoratori e pazienti, ed un’opportunità di grossi guadagni per chi specula sulla salute. Centri prelievi, laboratori per i tamponi e posti letto siano requisiti ai privati e coordinati dal pubblico per garantire la massima accessibilità e trasparenza nell’accesso alle cure”.
Ipotesi, quelle avanzate da Potere al Popolo nate dalla convinzione che “solo una società della cura e al servizio della collettività è la soluzione”.