Andrea Simeon è morto davanti agli occhi del papà Remo. Gli amici sui social: “continua a correre in pace”

MANTOVA – Non ha retto il cuore di Remo Simeon, già sofferente di problemi cardiaci, nel vedere la moto del figlio volare via dalla pista del circuito del Migliaretto e andarsi a schiantare lontano, contro a un albero. L’uomo in quel momento è stato colto da malore. Si è ripreso più tardi quando purtroppo per Andrea, il suo unico figlio, non c’era più nulla da fare.
Oggi è il giorno del lutto e del silenzio a Sernaglia della Battaglia, il paese in provincia di Treviso dove Andrea Simeon, il pilota 26enne morto ieri sul Circuito Città di Mantova- Tazio Nuvolari, era cresciuto e dove ancora viveva con il papà e la mamma Susy. Solo dopo la laurea in ingegneria meccatronica conseguita brillantemente all’Università di Trento e il lavoro trovato sempre nel trentino, passava i giorni feriali lontano da casa ma il venerdì tornava al suo paese.

Nel fine settimana tra l’altro si allenava per la sua attività di motociclista: la moto del resto era sempre stata la sua passione, fin da bambino.
A Mantova subito dopo la sospensione della gara sono iniziati gli accertamenti legali sulle circostanze dell’incidente mortale. La moto però non è stata messa sotto sequestro ma è stata riportata a casa dal papà di Andrea.
Andrea era arrivato a Mantova con il suo camper sabato sera insieme ad un amico ed era sceso in pista ieri senza apparenti problemi. La mattina prima della gara lo aveva raggiunto il padre. Al momento dell’incidente stava affrontando una curva difficile, a ferro di cavallo. A quel punto la sua Yamaha 250 è come impazzita. Solitamente – dicono gli esperti – in quelle situazioni si decelera per poi ridare gas all’uscita dalla curva. Invece, per cause ora al vaglio degli inquirenti, il giovane pilota sarebbe andato prima verso il centro della curva per poi volare in alto e andare a schiantarsi lontano, contro un albero.
Un errore del pilota? O un problema meccanico alla moto? Visto quanto accaduto c’è chi parla di un possibile guasto tecnico all’acceleratore. Ma questo saranno solo le indagini ad accertarlo.
Andrea è stato immediatamente soccorso: era in condizioni disperate ma i sanitari del 118 sono riusciti a fargli ripartire il cuore. E’ spirato però un paio d’ore dopo il suo trasferimento all’ospedale Carlo Poma.
Tantissimi i messaggi di cordoglio che in queste ore stanno arrivando alla famiglia di Andrea, che gli amici chiamavano Smane, o che stanno riempiendo i social. “Continua a correre tra le nuvole” “Ride in peace” (che significa corri in pace ) scrive chi lo conosceva e che oggi non riesce a capacitarsi del perchè il destino sia stato con lui così crudele.

“Ci stiamo chiedendo tutti come possa essere successo – ha dichiarato ai giornali trevigiani Donato Toffoletto, presidente del Motoclub Tre Pini di Montebelluna per il quale Andrea correva – forse avrà sbagliato qualcosa. In queste tragedie, purtroppo, un attimo di distrazione può essere fatale”
“Era un ragazzo molto valido, tranquillo e con la testa sulle spalle. Il motocross era la sua grande passione e il padre Remo fa parte del direttivo del nostro motoclub. Purtroppo il papà era stato operato al cuore e non ci voleva proprio questo immenso dispiacere. Siamo vicini a lui e alla moglie Susy in questo momento di grande dolore…..” continua il presidente Toffoletto il quale esclude che la pista di motocross di Mantova potesse avere dei problemi di sicurezza.

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