MANTOVA – Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno e dilatazione della radice aortica: su questo legame verte lo studio curato dal direttore della struttura complessa Riabilitazione Cardio-Respiratoria e dalla struttura semplice Riabilitazione respiratoria e Disturbi del sonno Cleante Scarduelli, in collaborazione con i colleghi Francesco Spelta Fabia Mascaro, Susy Longhi, Ornella Tortelli. La ricerca, presentata di recente al XX Congresso Nazionale della Pneumologia italiana di Firenze va ad ampliare la scarsa letteratura medica in questo ambito.
Una sindrome, quella delle apnee ostruttive, caratterizzata da episodi di occlusione completa o parziale delle vie aeree superiori durante il sonno, con persistenza di sforzi inspiratori che possono portare allo sviluppo di ipertensione arteriosa e di pressioni intratoraciche fortemente negative. A ogni apnea si sviluppa un marcato aumento della pressione della parete dell’aorta toracica: è quindi ipotizzabile che la sindrome sia coinvolta nella patogenesi degli aneurismi e della dissezione dell’aorta toracica.
Uno studio durato 30 mesi durante i quali sono stati osservati 260 pazienti con apnee ostruttive: la dilatazione della radice aortica è stata riscontrata in 24 pazienti (9,25 %). Dall’analisi è emerso come tutti i pazienti affetti da sindrome di grado severo fossero prevalentemente maschi, obesi, ipertesi. I pazienti con apnee ostruttive e dilatazione della radice aortica rispetto ai pazienti senza dilatazione della radice aortica si differenziano in modo statisticamente significativo per maggiore età, sesso maschile, presenza di una minore ossigenazione arteriosa media notturna. I dati raccolti dai professionisti del Poma concordano con quanto riportato in precedenti studi osservazionali.