Arrestati a Parigi 7 terroristi rossi, 3 sfuggono a cattura

PARIGI – Sette ex appartenenti alle Br sono stati arrestati a Parigi. Erano ricercati in Italia da anni. Altri tre brigatisti sono in fuga e attualmente sono ricercati. I dieci sono accusati di atti di terrorismo risalenti agli anni Settanta e Ottanta. Presi Alimonti, Calvitti, Cappelli, Petrella, Pietrostefani, Tornaghi e Manenti. I tre in fuga sono Bergamin, Di Marzio e Ventura.
L’operazione dell’antiterrorismo della Polizia di Stato, riferisce l’AdnKronos, è avvenuta in collaborazione con il servizio di cooperazione internazionale Scip e all’esperto per la sicurezza della polizia italiana in Francia. Le autorità italiane avevano in un primo momento chiesto alla Francia l’estradizione di 200 persone, ma un importante lavoro preparatorio bilaterale ha portato a selezionare solo i reati più gravi e le dieci richieste trasmesse alla Corte d’appello di Parigi rientrano strettamente nel quadro della cosiddetta ‘dottrina Mitterrand’ (che nel 1985 si era impegnato a parole a non concedere l’estradizione ai ricercati italiani accusati di reati di terrorismo a eccezione di coloro che erano accusati di reati di sangue, ndr), precisano all’Eliseo. Le dieci persone oggetto dell’operazione di questa mattina sono coinvolte in reati di sangue.
Giovanni Alimonti appartenente alle Brigate Rosse, deve scontare una pena di 11 anni, 6 mesi e 9 giorni; Enzo Calvitti, anche lui appartenente alle Brigate Rosse, deve scontare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni; gli ergastolani Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi tutti appartenenti alle Brigate Rosse. Con loro anche Giorgio Pietrostefani, di ‘Lotta Continua’, deve scontare una pena di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni; Narciso Manenti, dei Nuclei Armati Contropotere Territoriale, è stato condannato all’ergastolo.