MANTOVA – Le dichiarazioni del sindaco Mattia Palazzi di ieri relative alle cinque nomine del Cda di Aspef hanno fatto andare su tutte le furie il consigliere comunale di Mantova Ideale, Stefano Rossi, non tanto per i nomi, ma per la motivazione che il primo cittadino ha dato riguardo la mancata nomina di un rappresentante del centro destra.
“Non sono riusciti a mettersi d’accordo su un unico nome e quindi non ho nominato un rappresentante dell’opposizione – ha spiegato Palazzi – perchè soprattutto in un momento difficile come questo non si possono avere divisioni in una realtà come Aspef” (Vedi: Filippo Genovesi nuovo presidente di Aspef. Minoranze divise su chi mandare in cda e Palazzi le lascia fuori)
Rossi dichiara di aver avuto il mandato da tutto il centro destra di affrontare la questione Aspef con Palazzi il quale gli avrebbe chiesto “una candidatura unica condivisa da tutti i consiglieri di minoranza, possibilmente donna e, qualora i consiglieri non convergessero su un nominativo unitario, una terna di possibili candidati sempre donne”.
“Dal confronto con i miei sei colleghi consiglieri, a rappresentanza di tutti i partiti presenti in Consiglio Comunale (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Mantova Ideale), emerge un unico candidato che decidiamo di proporre al sindaco per la nomina a consigliere di minoranza nel Consiglio di Amministrazione di Aspef. Ben sapendo che lo stesso potrà essere preso o meno in considerazione dal sindaco, a sua insindacabile scelta. Rispettando le scadenze il giorno sabato 24 ottobre invio con PEC il curriculum vitae dell’Avv. Barbara Fracassi”. continua Rossi
“Nei giorni successivi seguono altri messaggi ed un veloce colloquio nel corso del Consiglio Comunale di venerdì 6 novembre in cui il sindaco mi conferma di procedere con il nome del profilo da noi condiviso e con la promessa di tenermi aggiornato sulla nomina che avrebbe fatto il lunedì o il martedì successivo (9-10 novembre). Poi più nulla….”.
Sulla stessa linea di Rossi è il consigliere comunale della Lega Andrea Gorgati.
Ma è invece lontanissimo da questa versione dei fatti il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Beduschi arrabbiatissimo per come l’ex candidato sindaco del centro destra avrebbe gestito la vicenda.
Innanzitutto Beduschi conferma quanto dichiarato da Palazzi perchè “sia noi che Forza Italia abbiamo indicato Paolo Celada, consigliere uscente di Aspef che tutti all’interno dell’azienda riconoscono aver fatto un ottimo lavoro”.
“Rossi non ha capito che la politica ha delle regole, anche morali, che sono quelle del confronto e della condivisione, prima di tutto con i partiti. Lui invece, che si sente il capo dell’opposizione, non si è mai confrontato con i segretari dei partiti. Ha deciso un nome, peraltro di una iscritta a Fratelli d’Italia e su cui non abbiamo nulla da eccepire come persona, senza avercene mai parlato e lo stesso ha fatto con gli altri partiti o lo ha fatto solo informalmente. Poi, davanti ai consiglieri comunali, ha proposto il suo nome e questi non si sono opposti perchè non hanno nulla contro Barbara Fracassi ma qui non si tratta di una questione di persone ma di metodo anche se ribadisco che Celada aveva lavorato benissimo in Aspef” continua Beduschi che poi rilancia dicendo: “il signor Rossi la prossima volta si candida da solo, senza l’appoggio dei partiti, e così sceglie poi da solo chi candidare per i vari ruoli”.
“Ovviamente poi Mantova Ideale e Lega hanno sostenuto la sua posizione mentre Forza Italia è rimasta con noi su Celada e devo dire che, dopo una vicenda del genere, sarà molto difficile per noi dialogare ancora con la Lega. Palazzi si è quindi dimostrato una persona seria e ha fatto benissimo a non nominare nessuno del centro destra. Spero solo che quanto accaduto serva almeno da lezione” conclude il coordinatore di Fdi