Aumento spropositato delle ore di Cassa integrazione, Cisl: “Bloccare i licenziamenti e realizzare le grandi infrastrutture”

Dino Perboni, Segretario Generale Cisl Asse del Po

MANTOVA – Aumento elevato in diversi settori delle ore di Cassa integrazione dal mese di febbraio al mese di marzo del 2021 con crescite pari a 11,2 volte tanto. Stessa cosa è accaduta rispetto alla Cassa ordinara che quella straordinaria. A renderlo noto è il segretario generale della Cisl Asse del Po, Dino Perboni.
I dati generali
A marzo 2021 si è fatto ricorso agli ammortizzatori sociali pari a 2.927.917 ore rispetto a 262.054 ore di febbraio con una crescita del 1017% pari a 11,2 volte. Nel confronto la cassa ordinaria è passata dai 18.432 di febbraio a 2.519.261 di marzo con una crescita del 13568% e di 137 volte superiore; quella straordinaria è zero, mentre la cassa in deroga è stata 408.656 ore a marzo rispetto a 243.577 di febbraio con un aumento del 68%.
Dati per settore
Industria: nel l mese di marzo 2.468.721 ore di cassa integrazione rispetto alle 16.658 di febbraio;
commercio: a marzo si è fatto ricorso agli ammortizzatori sociali pari a 394.474 rispetto a febbraio che si sono utilizzate 238.632 ore;
Costruzioni: complessivamente a marzo le ore di cassa sono state 62.744, mentre a febbraio sono state 4.240.

“Questi dati certificano la drammaticità della crisi economica causata dal covid; la quale non si rimarginerà facilmente e in poco tempo – spiega Perboni – Per questo è necessario adottare alcuni provvedimenti  tra i quali la proroga del blocco dei licenziamenti e la cassa covid per tutta la durata dell’emergenza sanitaria; riformare gli ammortizzatori sociali con la creazione di un sistema di protezione sociale universale ed esteso a tutte le imprese; rafforzare il contratto di solidarietà ed allungare la durata della Naspi. Anche la realizzazione delle grandi opere si ritiene necessaria come, ad esempio, il raddoppio ferroviario MI-CR-MN ma anche le altre infrastrutture materiali come l’autostrada Cr-Mn e gli incentivi alla transazione ecologica – ha proseguito il sindacalista -. E’ poi altrettanto necessario promuovere un Patto per il lavoro per promuovere le attività economiche e rilanciare aree produttive; coordinare attività di sostegno alle imprese e le trasformazioni tecnologiche. I dati della cassa integrazione sono il campanello d’ allarme del peggioramento della condizione del mondo del lavoro mantovano: serve una visione di quale sarà il futuro del lavoro a Mantova, che ad oggi non c’è”, ha concluso Perboni.