Beata Osanna Andreasi, la diocesi ufficializza l’intenzione di riaprire il processo di canonizzazione

MANTOVA – Oggi la diocesi di Mantova ha annunciato, nella giornata di memoria liturgica della beata Osanna Andreasi, l’intenzione di riprendere il processo della sua canonizzazione. La comunicazione è arrivata proprio nella celebrazione eucaristica delle 11, officiata da don Stefano Savoia e poi ribadita nella Santa Messa in Duomo alle 18 e alla veglia di preghiera organizzata per la ricorrenza alle 21 a Carbonarola.

“La Congregazione delle Cause dei Santi ci ha indicato la strada per riprendere l’iter di canonizzazione per equipollenza – ha detto il vescovo di Mantova Marco Busca -, termine tecnico che precisa una procedura che non richiede attestazioni di nuovi miracoli ma la persistenza del culto. Osanna è già stata riconosciuta beata dalla Chiesa Universale, il processo non è mai stato chiuso, attende solo di essere ripreso. La sua biografia, le lettere che ha scritto e le testimonianze risultano sorprendentemente in linea con il profilo di santità nel mondo contemporaneo che emerge dall’Esortazione Apostolica di Papa Francesco Gaudete et exsultate. Inoltre molti aspetti della sua personalità, figura capace di comunione, di contemplazione e profezia storica, in missione verso la città, potrebbero offrirci ispirazioni preziose nel cammino sinodale che abbiamo iniziato.”
“In questi decenni l’Associazione per i Monumenti Domenicani – Casa Andreasi ha svolto un accurato lavoro storico-scientifico di analisi critica delle fonti, dei testi, della diffusione del culto – dice don Stefano Savoia dell’Ufficio Beni Culturali -. La documentazione prodotta – saggi, atti di convegni, cataloghi di mostre – potrà confluire nel dossier da consegnare al vaglio del Dicastero delle Cause dei Santi. Ci sono alcuni passi formali e sostanziali da compiere, anzitutto coinvolgere i consigli diocesani, le comunità parrocchiali, l’Ordine dei Domenicani, individuare un gruppo di lavoro operativo e un postulatore ma soprattutto raccogliere segnalazioni, informazioni, memorie che attestino la devozione per Osanna nel mantovano e fuori dai confini della diocesi.”
Il processo è sempre aperto: la Positio attende solo una nuova copertina e che vengano aggiunte le pagine sulla perseveranza del culto, sulla adeguatezza delle sue virtù anche ai tempi di oggi, sull’attualità della sua figura di donna che ha saputo coniugare la vita domestica e civile, di relazione e di socialità, con un’intensa vita spirituale, un’adesione forte ma non cieca alla Chiesa e l’amore per il prossimo, specchio del suo amore per Gesù.

La morte di Osanna Andreasi non colse la città impreparata: lei stessa ne aveva profetizzato la data. E quando avvenne, il 18 giugno 1505, per i suoi contemporanei era già “santa”. Il processo di canonizzazione, stimolato da Isabella d’Este, in soli dieci anni portò alla concessione del culto, così nel 1515 Osanna fu dichiarata beata. Il Concilio di Trento (1545-1563) interruppe il processo, che solo alla fine XVII secolo fu riaperto. Nel 1694, rilevando la prosecuzione del culto ab immemorabili, Osanna venne riconfermata beata.

LA CRONISTORIA

  • 1505 – 18 giugno – muore Osanna Andreasi
    novembre – biografia in latino di p. Silvestri o.p.
  • 1505 – 22 giugno-1515 22 giugno – raccolta delle testimonianze
  • 1515 – 8 gennaio – Leone X con breve papale riconosce il culto di Osanna nella città di
    Mantova (commemorationem libere et licite)
  • 1588 – istituzione della Sacra Congregazione dei Riti
  • 1594 – 11 ottobre -papa Clemente VIII consente la celebrazione della messa con Ufficio e messa propri e l’esposizione del corpo
  • 1689 – 22 novembre solenne processione con il corpo della Beata, interruzione delle piogge e istituzione del processo compulsoriale; Alessandro VIII concede all’Ordine domenicano la celebrazione del culto
  • 1690 – 31 gennaio-8 febbraio raccolta testimonianze sul miracolo della pioggia
    Positio super reassumptione causae lettera di richiesta al cardinale Girolamo Casanate di riaprire la causa
  • 1693 – conferma del culto ab immemorabili In questa circostanza ci fu l’appoggio, oltre che dei Gonzaga, del Maestro Generale dei Domenicani Antonin Cloche che configurava la Beata definitivamente come mistica ‘ortodossa’ (dopo la svolta antimistica di papa Alessandro VIII), suffragata anche dalla testimonianza del cardinale Leandro Colloredo, proponente la causa, che integra la mistica della Beata con la sua comprovata carità cristiana.
  • 1734-1738 – nell’opera De servorum Dei papa Benedetto XIV ricorda a più riprese l’iter
    della causa di beatificazione di Osanna.