Beduschi è consigliere regionale: “Mantova si merita un assessorato”. Priorità? “Infrastrutture, sanità, agricoltura”

MANTOVA – E’ Alessandro Beduschi il primo nuovo consigliere regionale mantovano certo alla luce dei risultati di Fratelli d’Italia usciti dalle urne. Beduschi è stato anche in assoluto il candidato mantovano più votato con ben 6.032 preferenze. 
La gioia di Beduschi è ovviamente tanta ma chi lo pensava intento a dare il via a una serata di festeggiamenti forse rimarrà deluso, chi invece lo conosce bene e conosce l’attaccamento alla sua professione di farmacista, non rimarrà meravigliato. La farmacia Beduschi di Cerese questa sera è di turno e il neo consigliere regionale è dietro al bancone a fare il suo lavoro.
Nonostante ciò c’è stato il tempo per scambiare telefonicamente qualche riflessione, iniziando ovviamente dal chiedergli un commento a caldo sulla sua elezione.
“Provo davvero una grande soddisfazione, è un piacere sapere che tante persone mi hanno dato fiducia. Nel mio comune di Borgo Virgilio poi ho ottenuto 1300 voti e questo sta a significare un apprezzamento del mio lavoro svolto come sindaco che va al di là dei colori politici. Devo ringraziare tanta gente ad iniziare dalla mia famiglia, mia moglie che mi ha supportato e sopportato, mi è stata vicino e ha fatto in modo che io potessi seguire la mia passione politica anche se questo significa dover fare anche per lei ulteriori sacrifici.
E poi devo ringraziare i miei vecchi amici, il partito che si è rivelato essere proprio una comunità, è un gruppo forte capace di trasmettere quella forza necessaria indispensabile in certi momenti.
Mantova ha bisogno di questo, non di persone sole al comando, e ritengo che questo sia anche l’unico modo per riuscire finalmente a portare il sistema Mantova in Lombardia.
A proposito di Mantova, certo che chi finora in Regione ha tergiversato sull’autostrada Cremona-Mantova, non sarà contentissimo di trovarsi sui banchi del Consiglio quell’ex sindaco che tanto si era battuto per l’opera a cui è collegato il completamento dell’Asse interurbano. 
Già, mi ero fatto conoscere allora e spero possa essere davvero la volta buona di poter chiudere questa partita. Ma dobbiamo evitare da mantovani di ripetere gli errori del passato e cioè di dividerci nel momento in cui c’è veramente da decidere. Serve invece il metodo “Brescia” che infatti ha consentito di realizzare in quel territorio tante infrastrutture rendendolo competitivo, al contrario di Mantova che ha pagato il prezzo di quelle divisioni ed è rimasta ai margini. La provincia di Mantova deve invece tornare ad essere competitiva e su questo prometto tutta la mia determinazione e il mio impegno.
A parte le infrastrutture, quali pensa debbano essere le altre priorità su cui focalizzarsi?
Certamente la sanità che però è una partita molto complessa perchè in gran parte è legata a decisioni che vengono prese a Roma. Se oggi abbiamo così tanti problemi è anche perchè paghiamo lo scotto della spending review decisa dal governo Monti e proseguita da quelli successivi che ha bloccato l’ingresso di nuovi medici e stoppato gli investimenti. E’ indubbio comunque che la sanità va migliorata anche in Lombardia. Poi penso all’agricoltura che deve essere difesa a spada tratta. Mantova è la seconda provincia più agricola d’Italia e gran parte del benessere della nostra provincia lo dobbiamo proprio agli agricoltori. Credo che nei loro confronti la Regione debba essere meno “matrigna” nella gestione burocratica di Psr e bandi, e poi l’agricoltura deve essere maggiormente difesa a livello comunitario.
Beduschi mi sembra di sentir parlare un assessore all’agricoltura. Ma, al di là della delega, ormai è da un po’ che gira la voce sul suo possibile ingresso nella futura giunta Fontana.
Mantova è da anni che non ha un assessore regionale e, per quanto i consiglieri abbiano cercato di darsi da fare, credo che sarebbe importante averlo per aiutarla a risolvere una serie di problemi e recuperare anche credibilità. E poi Mantova se lo merita tutto un assessorato. Di fronte a questa ipotesi non mi sottrarrei ma se non dovessi essere io diventerei un soldato semplice con licenza di “incursore”. L’importante è la postura e con questo voglio dire che bisogna avere la schiena sempre dritta e non essere curvi ad assecondare le consorterie.