“Bilancio che non tiene conto delle esigenze dei cittadini”. Fd’I attacca la giunta di Porto Mantovano

Salvatore Scalia (Fratelli d'Italia)

PORTO MANTOVANO – “Un bilancio di previsione che non tiene conto delle vere esigenze dei cittadini di Porto, soprattutto a seguito dell’onda d’urto generata dal dilagare della pandemia Coronavirus. Si è previsto un esborso di 750mila euro per l’ampliamento della sede di Porto Emergenza invece che aiutare le imprese e i commercianti locali ”. E’ in sintesi il commento deil portavoce del Circolo e membro locale i Fd’I  Salvatore Scalia all’indomani del consiglio comunale di Porto Mantova durante il quale è stato approvata il bilancio di previsionale 2020-2022.
“È evidente che a seguito di tale situazione emergenziale si sarebbe dovuto ripensare allo schema di bilancio di previsione, approvato dalla giunta guidata da Massimo Salvarani solo lo scorso mese di marzo, tenendo in debita considerazione le necessità e le urgenze provenienti dal territorio a seguito del diffondersi del coronavirus, soprattutto prevedendo delle voci di spesa per degli interventi a sostegno del welfare – ha commentato l’esponente di Fratelli d’Italia – Infatti, al momento dell’approvazione, da parte della giunta ed in seguito del consiglio comunale, si era consapevoli che lo schema di bilancio di previsione proposto era del tutto vetusto e inadeguato, e ne è dimostrazione la deliberazione di variazione di bilancio della giunta comunale n. 47 del 23 aprile, con la quale si procede al finanziamento di spese urgenti dettate dal diffondersi del Covid-19, prelevando delle somme dal fondo di riserva. Con l’approvazione di questo bilancio di previsione – aggiunge Scalia – si palesa la miopia politica e gestionale dell’amministrazione comunale guidata da Massimo Salvarani, la quale non è stata in grado di pensare al bilancio di previsione del Comune per gli anni 2020-2022 in una nuova ottica, ovviamente emergenziale e in cui si rischia di dimenticarsi delle persone più fragili e bisognose tenendo in considerazione che il Coronavirus stravolgerà le vite di ogni singolo cittadino e delle aziende presenti a Porto Mantovano».
Per entrare nello specifico, Il consigliere Scalia afferma anche che il bilancio approvato prevede delle voci di spesa alquanto discutibili, «In una situazione emergenziale, l’amministrazione ha previsto un impegno di spesa di euro 750mila euro per ampliare l’attuale sede dell’associazione Porto Emergenza, organismo che opera in sinergia con il Sistema di Emergenza Sanitaria 118 nei servizi di soccorso, su più ambiti territoriali. Seppur questa spesa possa rientrare tra le opere pubbliche strategiche per il territorio, oggi non risulta indispensabile anche in considerazione del fatto che quella struttura dovrebbe essere data in gestione a soggetti, a seguito di procedura pubblica, con requisiti specifici. Non di meno, quest’opera essendo strategica non solo per Porto Mantovano ma anche per i Comuni limitrofi, si sarebbe potuto pensare ad una partnership tra diversi enti, interessati ad avere nelle vicinanze un punto di riferimento per interventi di emergenza e telesoccorso dotato di ambulanze. Peraltro, il dato relativo all’ampliamento di Porto Emergenza va letto congiuntamente con l’intenzione da parte di questa Amministrazione di alienare l’ex CSI, per un importo presunto di euro 1.220.000,00. L’importo attribuito all’ex CSI non è supportato da alcuna perizia recente, necessaria per fare una stima di valore reale su un immobile in disuso da alcuni anni. Il rischio reale è che l’amministrazione impieghi i nostri soldi per edificare una cattedrale nel deserto, quella di Porto Emergenza, senza poi riuscire ad alienare il CSI in quanto il prezzo è fuori mercato, anche alla luce della crisi immobiliare che farà seguito a questa pandemia coronavirus. Insomma, non vorremmo riaccadesse quanto già successo con la sala polivalente, ad oggi incompiuta».
Ecco la proposta di Fratelli d’Italia «Noi proponiamo che l’ex CSI venga, dapprima, stimato con una perizia giurata di un tecnico per poi procedere con una sua riqualificazione prevedendo, in quello stesso immobile, la realizzazione della sede di Porto Emergenza. Infatti, fino al 2016 i locali erano dati in locazione e ciò sta a significare che è prontamente utilizzabile, dopo i necessari interventi di manutenzione e adeguamento. Non vogliamo che diventi un luogo abbandonato, e quindi facile oggetto di razzia da parte di malintenzionati. Inoltre, prevedere una sede di Porto Emergenza nell’ex CSI permetterebbe di avere, in un luogo strategico, fuori dal centro abitato, in prossimità delle principali vie di comunicazione, da cui attivare un tempestivo servizio ambulanze verso il territorio comunale oltreché poter servire tutti i Comuni adiacenti».
Inoltre, con i 750.000 euro previsti per l’edificazione di Porto Emergenza cosa si potrebbe fare? «Fratelli d’Italia ritiene che in un periodo del genere è del tutto impensabile continuare a cementare il nostro territorio e, nel contempo, con quelle risorse risparmiate si potrà prevedere un ampio progetto di rilancio dell’attività industriale di Porto Mantovano, supportando economicamente i commercianti e gli imprenditori locali nonché favorendo l’investimento sul territorio da parte di nuovi soggetti interessati a creare la propria attività nel nostro Comune. Insomma, necessita mettere in atto, già a livello comunale, delle iniziative a sostegno delle attività economiche e dei lavoratori autonomi che hanno sede legale o unità locale ubicata nel territorio comunale. Non servono, come annunciato dal Sindaco Massimo Salvarani, dei rinvii nei pagamenti di imposte comunali ma serve prevedere l’erogazione di contributi una tantum a fondo perduto e defiscalizzazioni per le imprese e i lavoratori autonomi del territorio che investono in sicurezza, innovazione e personale. Solo così si potrà pensare a una nuova fase industriale, dopo la crisi generata dal coronavirus, finalizzata ad agevolare l’insediamento di nuove attività, migliorare la qualità organizzativa e operativa delle attività già esistenti e, nel contempo, favorire il rilancio dell’occupazione».