Bimbi e ragazzi scoprono e raccontano la vita dei semi: 157 i partecipanti al progetto del Parco del Mincio

I bimbi dell'infanzia di Rivalta

MANTOVA – “Lunedì pianto un semino, martedì lo annaffio un pochino, mercoledì sto a guardare, giovedì inizia a spuntare, venerdì nasce una foglia, sabato aspetto che germoglia e finalmente la domenica mattina io ho già la mia piantina”, questa la filastrocca inventata dai bambini e dalle bambine di 5 anni della scuola dell’infanzia di Rivalta sul Mincio che hanno aderito al progetto “Semi ambasciatori di biodiversità”, svolto con il Parco del Mincio e promosso da Regione Lombardia nell’ambito delle attività di educazione ambientale 2019-2020. Un pensierino che sarà pubblicato sul sito web che raccoglie le attività svolte dai parchi.

“Suggestivi, divertenti, creativi e sostenibili – spiega il presidente del Parco Maurizio Pellizzer – gli elaborati dimostrano che il progetto di educazione ambientale ha “seminato” consapevolezza sull’importanza del mondo vegetale per la vita umana sul pianeta. Non ci resta che ringraziare di cuore gli insegnanti e i 157 bimbi e ragazzi che hanno lavorato con il parco su questo progetto nel 2019, e augurare altrettanto costruttivo impegno alle prossime classi. Nel 2020 ci sarà anche un concorso indetto dalla Regione per le scuole che hanno aderito e possono presentare, aiutati dalla segreteria didattica del Parco, i loro elaborati”.

I bimbi di 5 e 4 anni della scuola materna di Rivalta, hanno avuto la possibilità di seminare le proprie piantine e osservare i differenti tipi di semi, ricavare la farina e, con l’aiuto del panettiere del paese, a preparare deliziose pizzette e con l’aiuto delle maestre, in vista della primavera allestiranno uno spazio a orto nel giardino della scuola. Le classi 3° e 4° della Scuola Primaria “E. De Amicis” di Mantova si sono, invece, soffermate sui tempi di sviluppo di un seme. “Semi e biodiversità” è il titolo del lavoro realizzato dalle classi 2° A e 2° D della scuola secondaria di primo grado di Goito, che hanno esaminato con approccio scientifico lo sviluppo di cinque tipologie di piante autoctone: il nocciolo, il cerro, il pioppo, il tasso e la quercia. Il progetto prosegue ora con altre 23 classi nel 2020.