Bimbo di 8 anni ucciso in casa, il corpo della madre recuperato in mare

Si fa sempre più concreta l’ipotesi dell’omicidio-suicidio dietro la tragica morte di Najoua “Gioia” Minniti, 36 anni, e del figlio Elia, otto anni. I loro corpi sono stati rinvenuti ieri a poche ore di distanza in due luoghi diversi della provincia di Lecce.

La scoperta dei corpi

Il primo ritrovamento è avvenuto intorno alle 14.30, quando un sub ha individuato in mare il corpo senza vita di una donna al largo di Torre dell’Orso, una delle località più frequentate della costa salentina. I piercing e i tatuaggi non hanno lasciato dubbi sull’identità: si trattava di Gioia Minniti. Poco dopo, allertati dalle segnalazioni del padre del bambino, preoccupato perché non riusciva a mettersi in contatto con l’ex moglie e perché il figlio non era mai arrivato a scuola, i carabinieri hanno fatto irruzione nell’abitazione di via Montinari a Calimera, dove madre e figlio vivevano. All’interno dell’appartamento, gli investigatori hanno trovato il piccolo Elia privo di vita, con chiari segni di violenza compatibili con ferite d’arma da taglio e con tracce di strangolamento.

Le prime ricostruzioni

Secondo quanto emerso dalle prime testimonianze raccolte dalla cronaca locale, Gioia avrebbe avuto una discussione telefonica particolarmente accesa intorno alle 12.30. Subito dopo sarebbe uscita di casa a bordo della sua auto, senza farvi più ritorno. La donna lavorava come stagionale nei villaggi turistici della zona e, secondo persone a lei vicine, da tempo stava attraversando un periodo difficile, soprattutto dal punto di vista economico. Sui suoi profili social, Gioia si descriveva come single: molte le foto insieme al figlio e al loro cagnolino, ma anche numerosi selfie e una frase che oggi appare quasi un presagio. In un post del 2002 scriveva: “Il mio posto preferito. Il mare è l’unico luogo che mi trasmette tranquillità e serenità!”.

Indagini in corso

L’allarme è stato lanciato proprio dall’ex marito, che non riusciva più a mettersi in contatto con la donna e con il figlio. Le indagini sono affidate ai carabinieri, mentre la Procura di Lecce nelle prossime ore conferirà gli incarichi per eseguire le autopsie sui due corpi, passaggio cruciale per chiarire la dinamica e stabilire tempi e modalità della duplice tragedia. Al momento, gli investigatori non escludono del tutto altre piste, ma gli elementi raccolti finora rendono sempre più probabile il tragico scenario dell’omicidio-suicidio.