Blitz a “Como senza frontiere”, condannati estremisti di destra mantovani. Soddisfatte Anpi e eQual

Tutti condannati dal tribunale di Como i 13 militanti del Fronte Veneto Skinheads (tra loro due mantovani) che nel 2017 avevano fatto irruzione nella sede di Como Senza Frontiere. La sentenza prevede pene di un anno 9 mesi e 10 giorni per due persone, un anno e 8 mesi per gli altri undici per violenza privata aggravata in concorso. 

Soddisfazione dall’Anpi mantovana: “La sentenza di primo grado al processo di Como che vedeva imputati tredici neonazisti – dice la sezione “F.Tolazzi – premia gli sforzi di antifascisti e antirazzisti che fin da subito hanno denunciato la natura squadrista dell’irruzione nella sede di Como senza frontiere il 28 novembre 2017. Due dei tredici condannati sono della provincia di Mantova, già noti per altri atti violenti sul territorio come il pestaggio in dieci contro uno dell’agosto 2017 ai danni di un giovane lavoratore di città e per l’interruzione di un convegno sull’immigrazione a Medole. L’Anpi torna a chiedere con forza lo scioglimento di organizzazioni di stampo fascista”.

“La sentenza non riguarda solo il processo di Como o una minoranza di invasati – dice l’associazione eQual -: sono molti i movimenti che si rifanno allo squadrismo fascista e alla nostalgia delle SS che cercano spazio politico, anche sciacallando sul Covid e mescolandosi ai negazionisti, oppure infilandosi nelle liste del centrodestra che li accolgono a braccia aperte. A Mantova li abbiamo visti in azione con eventi nostalgici e gesti violenti. Bisogna fare come in Grecia: mettere i neonazisti fuorilegge“.