Bomba nel cantiere, il Consorzio di bonifica pronto ad agire per vie legali

MOGLIA (SERMIDE E FELONICA) “Quella bomba non doveva esserci nel cantiere perchè era stata eseguita la bonifica bellica e la relativa documentazione aveva accertato che era stata fatta sino ad una profondità di 4 metri mentre l’ordigno era a circa 2 metri”. A spiegarlo è il presidente del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po Simone Minelli già al lavoro, insieme allo staff dell’Ente da lui presieduto, per mettere insieme tutti gli elementi per agire per vie legali nei confronti della ditta che ha eseguito i lavori di messa in sicurezza da ordigni bellici nell’area del cantiere per la delocalizzazione dell’impianto idrovoro ex Revere.
Lavori quest’ultimi finanziati per 14 milioni con fondi post sisma ed erogati dalla Struttura commisariale di Regione Lombardia.
I danni per il Consorzio sono infatti stati pesanti vista la chiusura dell’attività del cantiere. A questi si somma tutto ciò che hanno dovuto subire i residenti di Sermide e Felonica e di Borgocarbonara, in primis i 920 che si sono ritrovati con un’ordinanza di evacuazione dalle proprie case, e poi tuti gli altri che hanno comunque subito disagi per le strade chiuse e le tante difficoltà che nei giorni scorsi hanno caratterizzato il territorio.
Affinchè il cantiere del Consorzio possa riprendere inoltre c’è bisogno a questo punto di garanzie per chi vi opera visto che l’ordigno di 250 libbre è finito sulla benna di un escavatore durante alcuni lavori eseguiti lo scorso 29 aprile.

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