Buffagni: “Invitalia al lavoro per Corneliani”. I sindacati: “Bene ma ora anche la proprietà versi capitali”

MANTOVA – E’ Invitalia – l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., società partecipata al 100% dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) ad occuparsi dell’operazione Corneliani. A spiegarlo oggi è stato il vice ministro Stefano Buffagni, protagonista di un incontro in Camera del Lavoro durante il quale si è confrontato sulla situazione della Corneliani con i sindacalisti Michele Orezzi, della Filctem Cgil, Gianni Ardemagni della Femca Cisl e Merielisa Scirè della Uiltec Uil.
Il sottosegretario pentastellato, affiancato dal deputato Alberto Zolezzi e dal consigliere regionale Andrea Fiasconaro, ha spiegato di parlare per l’occasione in rappresentanza ufficiale del Mise e ha ribadito che l’erogazione dei 10 milioni di euro provenienti dal fondo di gestione per le crisi d’azienda e la tutela dei marchi storici, istituito con l’art. 43 del Decreto Rilancio, e previsti dall’accordo dello scorso 22 luglio, non è subordinata ad alcun impegno dell’azienda.
Impegno che però i sindacati vogliono vedere al più presto visto che sino a questo momento la proprietà non ha versato capitali.
I 10 milioni non sono ancora stati erogati ma questo rientrava nell’accordo il quale prevedeva che i fondi sarebbero stati disponibili nel giro di due mesi (in verità si stima che arriveranno intorno a metà ottobre).
Invitalia, secondo quanto riferito da Buffagni, avrebbe già acquisito la documentazione da Corneliani, relativa agli ultimi cinque anni, necessaria per capire soprattutto dove indirizzare le risorse.
Buffagni avrebbe anche ribadito che il Mise è tutt’ora all’opera per individuare anche nuovi soci. A tal proposito recentemente l’ad di Corneliani Giorgio Brandazza aveva parlato di tre possibili interessamenti.
Al termine dell’incontro con Buffagni c’è stata l’occasione per parlare anche con il segretario generale della Filctem- Cgil Michele Orezzi della situazione del comparto tessile nel mantovano, alla luce soprattutto delle difficoltà di mercato dovute alla pandemia.
Orezzi ha evidenziato le difficoltà del comparto che più ha risentito della crisi (i dati segnalano ad oggi un – 49% rispetto al 2019) focalizzando la sua preoccupazione soprattutto per quanto riguarda artigiani e contoterzisti.