MANTOVA – Un aggiornamento doveroso, quello chiesto dal consigliere regionale Paola Bulbarelli (Fdi) durante l’audizione della V Commissione Territorio, Infrastrutture e Mobilità con RFI: “Sono di Mantova e potete ben immaginare quanto il mio territorio – ha detto Bulbarelli – sia sulle barricate da quando è iniziata la prima fase dell’intervento di potenziamento ferroviario della linea Codogno-Cremona-Mantova con i lavori di raddoppio della linea tra Mantova e Bozzolo. La Mantova-Milano è sempre stata una tratta dimenticata da Dio e dagli uomini, meno di 150 chilometri che sono sempre stati un dramma per i mantovani. Il raddoppio della linea è fondamentale naturalmente, ma genera un momento molto difficile per chi quotidianamente deve raggiungere il capoluogo lombardo per motivi di lavoro o di studio. Ogni giorno i miei concittadini mi sollecitano per avere risposte circa soluzioni meno impattanti per la loro vita quotidiana”.
“Agli ingegneri di RFI ho posto due domande molto semplici che tutti i pendolari avrebbero voluto porre. – prosegue il consigliere mantovano di Fratelli d’Italia -. La prima, se era proprio obbligatorio chiudere questa linea per fare il raddoppio ferroviario. La seconda domanda, che mi ha visto coinvolta in più momenti anche in confronti con il prefetto, se c’è la possibilità di prevedere ad un percorso alternativo su Mantova-Verona più veloce e meno disagevole, dato che sono lavori che si protrarranno per più di tre anni. Tenendo anche conto che a Bozzolo, scendendo dal pullman che il pendolare prende a Mantova alle 5:35, non c’è nulla, nessun servizio”. “Alla prima domanda, gli ingegneri hanno risposto che per la nuova normativa idraulica, oltre a realizzare il secondo binario, sarà alzata la linea ferroviaria esistente da un metro ad un metro e mezzo. Era quindi inevitabile interrompere la linea per una questione tecnica, finalizzata ad incrementare il livello di sicurezza dell’infrastruttura rispetto al rischio idraulico che pone un elemento di grande criticità. Sulla seconda domanda i tecnici di RFI si sono impegnati a riconsiderare l’opzione di un itinerario sulla tratta Mantova-Verona-Milano anche a fronte del fatto che, oltre ad essere stata una mia sollecitazione, anche il prefetto aveva avanzato questa richiesta sui tavoli tecnici di confronto. L’ipotesi, in una prima valutazione, era stata abbandonata perché i tempi di percorrenza non sembravano fare risparmiare molto più tempo. Ho voluto comunque ribadire che la possibilità di un passaggio sulla tratta Mantova-Verona-Milano potrebbe essere riservata anche solo per un paio di treni, quelli del primo mattino e della sera, maggiormente graditi ai pendolari che da Mantova hanno l’obiettivo di raggiungere direttamente Milano. Prendo atto della professionalità degli ingegneri di RFI e mi impegno a verificare puntualmente gli esiti e gli avanzamenti delle proposte”.