Calcio a 5 Serie A, i club chiedono il game over. La Divisione: “Iniziativa sconveniente in questo momento”

ROMA – E’ guerra tra le società di Serie A di calcio a 5 e la Divisione, presieduta da Andrea Montemurro. Ieri pomeriggio, con un documento firmato da 15 delle 16 società di massima serie (compreso il Kaos Mantova), i sodalizi di tutta italia hanno avanzato le loro richieste: in primis quella di dichiarare concluso il campionato. Da questo arriva anche la seconda richiesta, quella del rimborso del credito sugli oneri economici del trattamento sportivo non fruiti nel periodo mancante, come l’assicurazione di atleti, tecnici, dirigenti. Inoltre lo svincolo e la restituzione delle garanzie fideiussorie. Per quanto riguarda invece le iscrizioni alla prossima stagione 2021/2021, le società chiedono che sia fatta un’adeguata valutazione in base anche agli scenari economici mutati.

LA RISPOSTA DI MONTEMURRO: “COSÌ SI ALIMENTANO SOLO POLEMICHE E TENSIONI INUTILI. LE MISURE VANNO DISCUSSE IN CONSIGLIO DI LEGA”

La risposta della Divisione non si è fatta attendere, per mano dello stesso presidente Montemurro: “L’esito di questa sfortunata stagione sarà dipeso da una emergenza sanitaria mondiale e non da un capriccio della Divisione o tantomeno della Lnd, appare contraddittorio che si chieda da un lato di interrompere il campionato per il momento ancora sospeso, e nello stesso tempo si pretenda la restituzione della quota parte non goduta perché il campionato è stato interrotto. Si tratta di un’iniziativa sconveniente in questo momento unica nel panorama di tutto il mondo del calcio dilettantistico – formato da 19 comitati regionali e due provinciali per un numero superiore a 10.000 società – nei confronti dell’organismo sovraordinato alla Divisione (Lega Nazionale Dilettanti n.d.r.), che potrebbe intervenire come una capogruppo di imprese nei confronti della subordinata che non rispetta la linea comune e avrebbe, pertanto, motivo di occupare il consiglio di amministrazione di quella controllata Si è voluto appositamente promuovere un incontro fra i rappresentanti delle società e il tavolo di lavoro del Consiglio Direttivo, perché si raccogliessero direttamente dalla base e di persona, quelle che sono le sensazioni e le proposte per affrontare soprattutto il dopo Coronavirus, e per evitare iniziative di gruppi sporadici, come quella di cui sopra, che servono solo ad alimentare spirito polemico e tensioni inutili, che fanno leva su facili schemi populisti, scimmiottando le campagne elettorali politiche di più bassa levatura. Si è dato ampio mandato al tavolo di lavoro dei Consiglieri per la redazione di un documento di sintesi su tutte le tematiche del momento, documento che verrà portato al Consiglio di Lega (alla nostra “capogruppo”) e che verrà sostenuto con forza e determinazione”.