Calenda al Bibiena: “Un patto con gli italiani per tornare alla vera politica”

MANTOVA – Le differenze tra sinistra e destra esiste davvero? O sono tutti sulla stessa barca? Le priorità per l’uno o l’altro schieramento, sono state ottenute? Sono solo alcuni degli spunti che sono stati al centro dell’incontro con Carlo Calenda, leader di Azione, che si è tenuto ieri sera al Teatro Bibiena per la presentazione del suo libro “Il Patto. Oltre il trentennio perduto”.
Un libro che lui ha dichiarato “ispirato dall’ultimo discorso di Draghi nel quale chiedeva più sincerità alla politica su cosa si può e cosa non si può fare. La risposta è stata “no” e Draghi è stato mandato via”.
Ecco allora tante domande, alle quali Calenda dà delle risposte, come quando si chiede che cos’è la politica? Un fight club nel quale sfoghiamo le nostre frustrazioni e che negli ultimi 30 anni non ha prodotto nulla. Scuola, sanità e salari – spiega Calenda – sono le priorità della sinistra di questi ultimi 30anni, e cosa possiamo dire abbia ottenuto in questi tre ambiti? Che differenze ci sono tra la destra e la sinistra? C’è chi dice che la sinistra è il genitore amorevole, e la destra il padre severo e ancora se sono di sinistra devo per forza dire che tutto quello che fa la destra fa schifo, anche se non è vero?”
Perchè il libro si chiama “Il patto”? Perchè identifica quello che vuole fare Calenda: “un patto chiaro con gli italiani, con gli elettori di destra e con quelli di sinistra, su ciò che possiamo permetterci e ciò che non possiamo fare. Non andando a votare chi promette di tutto e poi non fa nulla, finora la politica sia di destra che di sinistra ha scontentato tutti“.


“L’elettore di destra chiede meno tasse, più controllo sull’immigrazione e riforma della giustizia e privatizzazioni. Che non avrà. L’elettore di sinistra chiede salari, sanità e scuola e al momento nulla è cambiato e non ha ottenuto nulla. Unica via è unire le forze e progettare il futuro su un unico punto fermo e solido: la Costituzione“.
E a chi gli ha chiesto se l’idea del patto sia un po utopistica ha risposto così: “E quale sarebbe l’altra soluzione? Il campo largo? Non si può mettersi tutti insieme contro la Meloni senza esserne davvero convinti, è su soluzione che non può durare e non produce assolutamente nulla. La necessità è quella di prendere voti sufficienti per obbligare i partiti a stare su un’agenda chiara, altrimenti in breve tempo ci ritroveremo alla ricerca di un nuovo Monti o Draghi. Ma per convincere gli elettori ci vuole obiettività e sincerità e non fare promesse che non possono essere mantenute”.
“Mes, superbonus, legge di bilancio, manovra – dice Calenda – ma in Italia parliamo di più del pandoro della Ferragni che delle questioni davvero importanti, questo perchè si è perso il senso della vera politica che può davvero cambiare le cose. Bisogna tornare ad una politica vera e coraggiosa“.