Cambio ai vertici di Ats Val Padana: Via Ida Ramponi. Stefano Manfredi in pole come nuovo dg

MANTOVA – Cambio ai vertici di Ats Val Padana: domani saranno ufficializzate dal governatore Attilio Fontana le nuove nomine dei dirigenti sanitari lombardi ed è quasi certo che il valzer dei posti riguarderà anche l’attuale direttore generale dell’Ats, che comprende Cremona e Mantova, Ida Ramponi.
Quest’ultima sarebbe destinata all’Ats Montagna di Sondrio. Per il suo posto a capo di Ats Val Padana ci sarebbe Stefano Manfredi, manager 62enne di lunga esperienza, che da un anno è direttore generale di l’Irccs Policlinico San Matteo di Pavia. In precedenza aveva guidato l’Istituto nazionale tumori di Milano e l’Asst di Lecco, e prima ancora era stato ai vertici delle strutture amministrative di Asl del Piemonte. Manfredi è residente in provincia di Novara anche se di origini cremonesi.

MALUMORI NELLA LEGA PER IL CAMBIO 

La notizia del cambio di Ida Ramponi, che da un anno era alla guida di Ats Val Padana, pare aver creato molto fermento e malcontento nella Lega mantovana.

PD, CARRA E PILONI: “PERCHE’ MODIFICARE L’ASSETTO DI ATS DOPO SOLO UN ANNO?”

E sulla staffetta ai vertici di Ats interviene anche il Pd con i consiglieri regionali Marco Carra e Matteo Piloni. “Perché modificare l’assetto dell’ Ats Valpadana dopo solo un anno?” È la domanda che i due consiglieri hanno rivolto all’assessore Bertolaso attraverso una lettera.
“Non è nostra intenzione entrare nel merito delle competenze dei professionisti coinvolti – chiariscono i consiglieri Dem – Il punto che solleviamo è di merito. L’Ats è l’ente di programmazione e di pianificazione degli interventi che riguardano la prevenzione e la promozione della salute sul territorio. Proprio per questa sua specifica e delicata funzione dovrebbe essere l’ente maggiormente tutelato nel garantire la continuità della sua azione. Intervenire dopo solo un anno sulla sua governance significa non garantire questa stabilità ad un sistema già fragile, per lo più in un territorio complesso e diversificato come quello delle province di Mantova e Cremona” , proseguono Carra e Piloni.
“Intervenire sulla governance di un ente su cui si è intervenuto di recente significa o mettere in discussione, del tutto o in parte, le scelte che avete preso solo un anno fa – e se così fosse dovreste spiegarne le ragioni – oppure le ragioni sono altre, a poche settimane dalla nomina del nuovo direttore generale della sanità in Lombardia (il quarto in sei anni!), e anche in questo caso sarebbe importante comprenderne le ragioni, magari nella delibera di domani” dichiarano I consiglieri. “D’altronde – concludono Carra e Piloni – non doveva essere il 2024, e citiamo le sue dichiarazioni e quelle del presidente Fontana, l’anno in cui si contava di dare una svolta decisiva per avviare un nuovo corso della sanità lombarda? Le e ci chiediamo: la svolta la si ottiene sostituendo i vertici di un Ats recentemente nominati?” concludono i consiglieri.