Canapa, Conti (Cia Est Lombardia): «Bene il decreto, ma limiti THC da rivedere»

MANTOVA – Pasta, biscotti, pane ma anche birra e tofu potranno, da oggi, contenere canapa, nei limiti stabiliti. Si tratta del nuovo “oro verde” dell’agricoltura, con la sua coltivazione che ha visto un vero boom nell’ultimo triennio, ma un paradosso è destinato a mettere in difficoltà il settore.

«Positivo che il Ministero della Salute abbia emanato, con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto che indica i limiti massimi di Thc negli alimenti – spiega Paolo Conti, direttore Cia Est Lombardia. – I livelli proposti, però, restano assai restrittivi per i produttori. Va avviata una discussione tra il Ministero della Salute e tutti gli operatori della filiera con l’obiettivo di alzare i limiti massimi di Thc negli alimenti, fissati ora nel decreto, anche per essere più competitivi sul mercato».

Negli ultimi anni sono molte le aziende che hanno fatto investimenti nel settore. «Questa coltura – aggiunge Luigi Panarelli, presidente Cia Est Lombardia – contribuisce a ridurre il consumo di suolo, diserbare i terreni e bonificarli dai metalli e, allo stesso tempo, è una produzione versatile grazie ai suoi mille impieghi».

Benefici verificati dai tecnici Cia Est Lombardia. Nel 2019, nella realtà padana con forte utilizzo della coltura a mais, si sono ottenuti realizzi lordi di circa 2500 euro all’ettaro. Con una corretta coltivazione della canapa con produzione di seme e stelo è possibile facilmente arrivare alla cifra di 3500 euro all’ettaro. L’aspetto tecnico più importante è un deciso abbattimento dei costi, quasi la metà di quelli per il mais, e un migliore rapporto con l’ambiente, vista la sensibile diminuzione dell’uso dei fitofarmaci e la ridotta necessità di irrigazione.

In primavera Cia Est Lombardia organizzerà una giornata di carattere tecnico aperta a tutti gli agricoltori interessati con una visita ad un campo dimostrativo coltivato a canapa. I prodotti realizzati sono molteplici. Si pensi ai percorsi innovativi di economia circolare come i mattoni ecologici per la bioedilizia, ai pellet per il riscaldamento nelle case e al materiale bioplastico. Importanti anche gli sbocchi nella filiera agroalimentare: pasta, pane e farina che non contengono glutine e l’olio ricco di Omega 3, importante per gli integratori alimentari perché ricchissimo di antiossidanti. Senza dimenticare gli utilizzi per la cosmesi, detersivi, tinte e colori, solventi e inchiostri e la realizzazione di carta di alta qualità. Da segnalare poi il percorso avviato per una filiera tessile green da Cia attraverso il marchio degli Agritessuti. Con la reintroduzione nel nostro Paese della coltivazione di canapa destinata al tessile, l’intero ciclo di produzione sarebbe 100% ecosostenibile: dalla semina fino all’estrazione della materia prima.

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